La prima tranche degli 800 milioni di euro per la banda larga,
congelati oramai da molti mesi nelle casse del Cipe, potrebbe
essere sbloccata a fine gennaio-inizio febbraio, nell'ambito
del nuovo decreto che il governo si appresta ad approvare per
mettere in moto la macchina degli interventi a favore del rilancio
dei consumi.
Inserire la banda larga nel decreto potrebbe essere un modo per
velocizzare l'iter di assegnazione delle risorse, anche a
seguito del pressing dell'industria si settore.
Ma il condizionale è d'obbligo: secondo alcune stime non
ufficiali il governo sarebbe in grado di mettere sul campo fra i
250 e i 300 milioni di euro. Poca cosa rispetto al miliardo e mezzo
di euro necessario, secondo il ministero dello Sviluppo economico –
che comunque prevede risorse almeno per 1-1,2 miliardi – a coprire
la lunga lista delle misure previste (si va dai bonus per auto,
elettrodomestici ecologici o mobili per cucine all'attivazione
di nuove commesse per la cantieristica).
Non sarebbe dunque possibile garantire sostegno economico a tutte
le iniziative: l'importo complessivo necessario salirebbe
inoltre a 1,9 miliardi considerando anche le richieste che si sono
aggiunte progressivamente, fra cui figura quella per sostenere il
comparto dell'informatica con uno stanziamento di 80 milioni di
euro.