STRATEGIE

Sawiris rilancia su Telecom, la Consob in “allerta”

Il magnate egiziano pronto ad investire 2 miliardi di dollari: “Telefonica è in conflitto di interessi”. L’authority accende i fari sulla compagnia. Intanto Bernstein: “TI è da comprare”

Pubblicato il 14 Apr 2014

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Naguib Sawiris conferma la sua intenzione di investire in Telecom Italia. Ieri in’intervista al Sole 24 Ore, alla domanda se sia ancora determinato a farlo, il magnate egiziano risponde cosi’: “Sì, lo sono. Io investo con passione, non sono un hedge fund di New York. Mi piace farlo dove mi sento a casa: in Svezia o Danimarca avrei qualche problema, in Italia no: è come essere a casa. Conosco il panorama italiano, vi ho già investito 15 miliardi di euro, la guardia di finanza è già entrata nei miei uffici e ha constatato che l’acquisizione di Wind era trasparente. Tutti i giornali italiani scrissero allora che ero pazzo, che spendevo troppo per un’impresa fallita. La differenza di prezzo fra la mia offerta e quella degli altri era di circa 200 milioni di euro. Alla fine ho avuto ragione io, è stato un buon investimento”.

“Riguardo a Telecom, sono interessato perché la compagnia ha bisogno di contante e la partecipazione di Telefonica è conflittuale – prosegue Sawiris – Tutto quello che vuole da Telecom Italia è tagliarla in pezzi, vendere la parte brasiliana e tenere una parte dei suoi assets. Ma una grande azienda come Telecom Italia senza i brasiliani diventa un player locale”.

“In passato avevo già fatto i miei calcoli e avanzato una mia proposta – spiega il magnate – Credo che la ribadirei: sarei pronto a investire 1/2 miliardi di dollari” in caso di uscita di Telefonica.

“Un amico francese sostiene che la pazienza non è parte della mia strategia. E’ vero: se voglio qualcosa, lo voglio adesso – aggiunge – Ma in questo caso no: aspetto perché le banche italiane hanno già detto che intendono uscire entro giugno. E il regolatore brasiliano ha detto agli spagnoli di Telefonica che non possono avere tutto: devono decidere se restare in Telecom Italia o controllare tutte le operazioni mobili di Vivo. Attendo le decisioni di Telefonica. Saprò avere pazienza ancora per qualche mese”.

E dopo le dichiarazioni di Sawiris la Consob accende l’ennesimo faro su Telecom Italia, a due giorni dalla cruciale assemblea che nominerà il nuovo consiglio. All’assise del 16 aprile è attesa la stessa affluenza record di dicembre (54,26%), ovvero oltre il 50% del capitale.

La Consob, come noto, ha i riflettori accesi su Telecom dal 24 settembre scorso, quando i soci di Telco, ovvero Telefonica, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Generali, hanno modificato i patti, con l’incremento della quota detenuta dal gruppo spagnolo dal 46 al 66% (senza diritti di voto) e la possibilità di salire ulteriormente. All’esame della Commissione, che sta cercando di verificare l’esistenza di possibili conflitti di interesse, vi sono in particolare le modalita’ di collocamento del bond convertendo, la cessione di Telecom Argentina e la mancata attivazione preventiva della procedura con parti correlate, operazioni che risalgono a novembre scorso, oltre alla posizione del fondo Blackrock, che ora detiene il 4,8% di Telecom. Lo scorso anno, a ridosso dell’assemblea del 20 dicembre che aveva votato no alla revoca del cda proposta dalla Findim di Marco Fossati, Consob aveva inoltrato al gruppo guidato da Marco Patuano numerosi quesiti, a cui la societa’ aveva risposto sia prima della riunione dei soci sia durante il meeting, specificando la propria posizione. Al momento non risultano esserci punti da chiarire, anche se mancano ancora tre giorni all’assemblea.

Certo è che la Consob, come l’anno scorso, sarà presente all’assise con i suoi funzionari.

Intanto Bernstein conferma la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 1,25 euro su Telecom mentre sulle azioni di risparmio il target price è posto a 1,05 euro. Secondo gli esperti, indipendentemente dalla vendita di Tim Brasil, il titolo Telecom è su valutazioni interessanti. Nel dettaglio, per Bernstein, che parla di un “buy case” su TI, i prezzi attuali implicano “basse attese, con una probabilità solo del 50% di un’operazione in Brasile e un multiplo di 4,4 volte sulle attività domestiche, con uno sconto del 20-25% rispetto al settore”.

Gli analisti vedono “margine di rialzo significativo per l’azione, in quanto le prospettive per le attività italiane stanno migliorando. Valuteremmo Telecom I. a 1,45 euro” per le ordinarie e 1,25 euro per le risparmio “in caso di vendita di Tim Brasil a un multiplo di 7,5 volte l’Ebitda e a un minimo di 1,20/1 euro senza la cessione”. Infine, per gli esperti un deal in Brasile ci sarà “probabilmente quest’anno”.

E Banca Akros ha alzato il rating di Telecom ad accumulate da hold ed il target price a 1,05 euro per azione da 0,78 euro. Gli esperti riconoscono il fatto che la combinazione tra entusiasmo per l’Italia, driver specifici sul settore e speculazioni sull’azienda, continueranno a guidare il titolo. A livello di M&A un deal tra Wind e Tre Italia sarebbe benvenuto, con effetti indiretti per Telecom Italia, legati ad una minore competizione. Infine, la recente intesa con Sky è un segnale che l’azienda sta prendendo seriamente l’aggiornamento della rete in fibra.

Equita Sim conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 1,05 euro su Telecom “Coerentemente con i concetti formulati” dall’imprenditore egiziano, “pensiamo che lo scioglimento del patto di Telco, forse già il prossimo giugno, sia un catalizzatore positivo per il titolo in quanto lascerebbe Telecom controllata solo al 15% circa da Telefonica, che deve comunque risolvere i problemi associati al Brasile. La situazione potrebbe essere appetibile per Sawiris come per altri. Oltre all`appeal speculativo, riconosciamo a Telecom alcuni lievi progressi sul fronte delle aspettative dei risultati industriali”, commenta Equita.

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