“Mi pare una grande conquista tecnologica. L’immagine ha una qualità nettamente migliore di quella usuale, anche in alta definizione”: è il commento della regista Lina Wertmüller sulla qualità visiva dell’ultima opera da lei diretta: “Roma, Napoli, Venezia… in un crescendo rossiniano”.
Si tratta di un documentario girato con la tecnica del 4K, noto anche come ultra HD, su iniziativa di Rai Strategie Tecnologiche in collaborazione con Eutelsat, il principale operatore satellitare europeo e tra i primissimi al mondo.
Il film, presentato oggi per la prima volta a Roma presso la sede Rai di viale Mazzini, sfrutta l’eccezionale qualità delle immagini 4K per mostrare il patrimonio artistico e culturale di tre città italiane: Roma, Napoli e Venezia.
L’obiettivo della collaborazione tra Rai e Eutelsat è di valorizzare le nuove tecnologie di ripresa e produzione consentite dal 4K, uno standard di ripresa innovativo che offre una definizione quattro volte superiore a quella dell’attuale alta definizione e che rivoluzionerà l’esperienza di visione sia al cinema che in televisione.
Il documentario verrà trasmesso da Eutelsat dalla prossima settimana su un nuovo canale satellitare sperimentale in ultra HD, ha spiegato Markus Fritz, direttore sviluppo commerciale e marketing di Eutelsat, nel corso della conferenza stampa di presentazione. “In prospettiva – ha anticipato Fritz – tutti i nostri satelliti che trasmettono canali televisivi avranno la possibilità di trasmettere anche in tecnologia 4K che diventerà così la tecnologia del futuro a livello mondiale”.
L’amministratore delegato di Eutelsat Italia, Renato Farina, ha invece confermato che “Eutelsat continuerà a mettere in campo esperienza in innovazione e risorse per favorire l’evoluzione dell’Ultra HD ad ogni livello della catena di produzione e trasmissione. Dopo aver lanciato a gennaio 2013 il primo canale europeo in Ultra HD via satellite, abbiamo collaborato con i principali player del settore per supportare il 4K”.
Farina ha anche ricordato che la partnership con Rai è ventennale visto che è nell’ormai lontano 1994 che venne trasmesso da Eutelsat il primo canale satellitare della Rai, allora in analogico, “La nostra partnership con Rai riflette questa strategia e arricchisce la library dei contenuti con un’opera eccezionale, offrendo agli spettatori un’esperienza di visione totalmente immersiva”, ha spiegato ancora Farina.
Secondo il direttore Strategie tecnologiche Rai, Luigi Rocchi, ”l’iniziativa si inquadra nel percorso di innovazione tecnologica che il vertice Rai ha posto tra gli obiettivi prioritari dell’azienda e nell’attività di sperimentazione tecnologica di nuovi sistemi di ripresa con contenuti d’autore”.
Per il momento siamo ancora in una fase sperimentale. Solo pochissimi televisori e decoder sono in grado di ricevere il segnale in 4K e sono particolarmente costosi.. Ma il trend dell’innovazione tecnologica corre velocissimo ed è prevedibile che al massimo in un paio d’anni arriveranno sul mercato prodotti di grandi qualità e a prezzi accessibili anche ai consumatori dal portafoglio meno gonfio. L’industria dei contenuti si sta preparando.