Appello all’unità degli azionisti da parte di Marco Fossati, azionista tramite la Findim del 5,004% di Telecom. Prendendo la parola in assemblea, Fossati ha invocato “un azionariato compatto” che sia “a supporto di chiunque entri nel nuovo cda”, e di più: “chiunque sia il presidente eletto in assemblea avrà il nostro supporto”, e questo perché “deve iniziare una nuova era, la società deve essere rilanciata e i conflitti non aiutano il rilancio”.
Secondo il numero uno di Findim, per un gruppo del calibro di Telecom ”è doverosa l’elezione del presidente da parte di tutti i soci dell’assemblea. Il presidente deve rappresentare la massima espressione di tutto l’azionariato ed deve perciò essere garanzia di tutti gli azionisti”. Diverso il caso di un presidente nominato dal consiglio di amministrazione, perché così” secondo Fossati ”sarebbe un presidente espressione non di tutti azionisti, ma soltanto di qualcuno di loro. Il presidente deve essere eletto dal mercato”.
L’intenzione del gruppo di Marco Fossati è quella di essere, nei confronti del nuovo board, “coerenti e propositivi”. Sempre, però, “che non ci siano conflitti di interesse. Altrimenti saremo i primi a tornare qua in assemblea a chiedere una revoca”. Il patron di Findim spiega nel suo intervento in assemblea di aspettarsi “un rilancio di questa bella azienda” e che il nuovo consiglio “parli di business e non più di governance. Da oggi – continua – c’è vita nuova, Patuano ha una responsabilità maggiore e il mercato si aspetta molto da questo consiglio di amministrazione”.
Telecom Italia deve essere rilanciata e l’Ad Marco Patuano ne avrà la responsabilità. “Sono stato in giro e la gente è stufa di sentire parlare conflitti di interesse, ma vuol sentir parlare di business. Patuano, che fino a poco tempo fa aveva le mani legate e che ha portato numeri che non hanno entusiasmato nessuno, da oggi ha una responsabilità maggiore”. Fossati si è definito “fiducioso che da oggi ci sarà una svolta. Noi azionisti dobbiamo essere coesi e tutti uniti”.