"Chiederò ai vertici di Telecom la settimana prossima di
essere informato" ha detto il ministro dello Sviluppo
economico Claudio Scajola riferendosi alle voci di fusione
Telecom-Telefonica. "Telecom – ha aggiunto Scajola – è un
asset importante dell'industria italiana tanto più in un
settore delicato" come questo. Il ministro ha aggiunto di aver
sentito le voci "su quanto si muove in riferimento agli
spagnoli".
Sul fronte degli investimenti per le reti a larga banda di nuova
generazione Scajola rilancia l'idea di una società che
coinvolga operatori privati e istituzioni. “Abbiamo intenzione di
promuovere uno strumento, che potrebbe assumere la forma di una
società ad hoc per la rete in fibra, in grado di coinvolgere il
maggior numero di operatori del settore – ha detto Scajola
intervenendo al convegno della fondazione Riformismo & Libertà sui
progetti per la banda larga -. Coinvolgeremo tutti gli operatori a
partire da Telecom, e le istituzioni, in particolare l'Agcom.
Tutti – dice il ministro – dovranno concorrere alla realizzazione
di un progetto straordinariamente innovativo che svilupperà la
fibra necessaria all'Italia, secondo un piano nazionale con
tempi certi che scandirà il passaggio dal rame alla fibra”. Per
Scajola “sarà così garantita certezza finanziaria e di sistema
ai business plan costruiti intorno a questo progetto, assicurando
quella redditività che permetterà a ciascuno, compreso lo Stato,
di fare la propria parte”. Per il ministro non sviluppare le reti
in larga banda sarebbe come “non aver deciso negli anni Sessanta
di costruire l'autostrada del Sole”, un “errore fatale che
il Paese e gli italiani non possono permettersi e che noi, con la
nostra azione di governo, non consentiremo”.