comunica i risultati da record del primo trimestre dell’anno
fiscale 2010, il più florido della storia della casa di
Cupertino. Un fatturato di 15,68 miliardi di dollari, più 32%
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto
è salito a quota 3,38 miliardi, 3,67 dollari per azione, contro
i 2,3 miliardi dello scorso anno. Superate nettamente le
previsioni di Wall Street, che si attendeva un giro d’affari di
12 miliardi e profitti a 2,07 dollari per azione. Così le azioni
del gruppo sono cresciute del 2% nelle trattative di ieri al
Nasdaq, per poi lievitare di un ulteriore 1%
nell’after-hour.
Fra i motivi di questo trimestre record, oltre alle vendite ci
sono anche i nuovi criteri contabili adottati da Apple, che
accreditano i ricavi dalle vendite di iPhone e iPod nello stesso
trimestre in cui questi sono stati venduti (prima venivano usati
i criteri di contabilizzazione dell’abbonamento che differivano
nel tempo le revenues).
3,36 milioni di computer Macintosh venduti, con una crescita del
33% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Addirittura
straordinario il risultato degli iPhone, che con 8,7 milioni di
vendite doppiano il risultato dello scorso anno. Continua a
perdere mercato invece l’iPod: 21 milioni di vendite e meno 8%
rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. A crescere
sono soprattutto le vendite internazionali, che rappresentano il
58% del fatturato di Apple, e in questo trimestre sono
raddoppiate in Asia e salite del 40% in Europa.
E’ raggiante il guru di Apple, il Ceo Steve Jobs, per il quale
“se si guarda al fatturato trimestrale in una prospettiva
annuale, è sorprendente notare come Apple sia oggi un’azienda
da oltre 50 miliardi di dollari”. Peter Oppenheimer, Cfo di
Apple sottolinea i risultati positivi e dà le stime per il
prossimo trimestre, da cui si attende un fatturato fra gli 11 e i
14 miliardi.