Nel 2010 saranno mercati emergenti a trainare le vendite di
dispositivi e servizi tecnologici di consumo. È quanto emerge
dalla ricerca Accenture “Consumer Electronics Product and
Services Usage”, che rileva come i consumatori di Cina, India,
Malesia e Singapore – questi i Paesi censiti – acquisteranno due
volte in più rispetto a quelli dei mercati maturi e che saranno
anche maggiormente propensi a pagare un prezzo superiore per
prodotti ecocompatibili.
La ricerca è stata condotta su un campione di 16mila consumatori
provenienti da mercati maturi (Usa, Germania, Francia e Giappone) e
mercati emergenti (Cina, India, Malesia e Singapore) con lo scopo
di individuare i modelli di spesa e di utilizzo attuali e futuri
per 19 diverse tecnologie di consumo tra cui smartphone, Tv ad alta
definizione e computer.
Nello specifico Accenture rileva che, rispetto ai consumatori dei
mercati maturi, quelli dei paesi emergenti tenderanno due volte e
mezzo di più ad acquistare uno smartphone nel corso del 2010 (52%
contro 20%). Già lo scorso anno avevano avuto una propensione più
che doppia a compare tali device (40% contro 20%).
La “superiorità” si misura anche in termini di prezzo: gli
utenti di Cina & co. sono disposti a pagare di più rispetto ad
europei, americani e giapponesi prodotti di consumo eco-compatibili
(84% contro 50%).
Infine i servizi. Nei mercati emergenti Accenture ha rilevato un
uso maggiore di videogiochi (58% contro 28%) e di connessione ai
social network (69% contro 38%).
“Una delle ragioni alla base della crescita dei mercati emergenti
è la rapida espansione della middle class e della sua capacità di
acquisto – spiega Marco Morchio, Responsabile Accenture del
settore Electronics e High Tech per Italia, Grecia, Russia, Est
Europa e Medio Oriente-. I paesi emergenti sono stati anche
capaci di beneficiare delle tecnologie già presenti nei paesi
sviluppati, andando più velocemente in quanto a loro diffusione e
utilizzo. La crescente richiesta di dispositivi wireless, come gli
smartphone, è influenzata dalla popolarità del social networking
a livello mondiale”.