Non sono ancora pronte le norme “tecnico operative”, e questo ha causato lo slittamento ad aprile 2015 dei ricorsi fiscali online. Dopo la predisposizione del regolamento quadro durante il Governo Letta, ora rimangono da mettere a punto le specifiche tecniche che consentiranno l’operatività del Sistema informatico della Giustizia tributaria (Sigit), la costituzione in giudizio delle parti e l’assegnazione dei ricorsi fino alla notifica delle sentenze.
A darne notizia è oggi IlSole24Ore, spiegando che si tratterà anche di stabilire le modalità di archiviazione e conservazione dei documenti digitali.
Tra ottobre e dicembre dovrebbero essere stati emanati tutti i decreti attuativi, con i tecnici del Mef e della direzione della giustizia tributaria che stanno mettendo a punto i testi. Inoltre si dovranno acquisire i pareri tecnici dell’Agenzia per l’Italia digitale e del Garante per la privacy. Una volta completato questo iter sarà necessario attendere ancora 90 giorni prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, e così si arriverebbe – se non dovessero verificarsi battute d’arresto impreviste – ad aprile 2015.
Su an altro versante sarà necessario anche che a quel punto siano già disponibili gli applicativi per i depositi e le notifiche di parte, per fare in modo che passino online le operazioni che oggi sono in carico agli uffici delle Commissioni tributarie, e che dovranno essere in grado di gestire circa 260mila nuovi fascicoli ogni anno.
Capitolo a parte, per il quale ancora una volta si dovrà fare tesoro dell’anno di tempo che porta ad aprile 2015, è quello della formazione che sarà necessaria per i dipendenti degli uffici che saranno coinvolti da questa “rivoluzione”, a partire dai magistrati tributari.
Secondo la road map che ha predisposto una introduzione graduale delle nuove norme a iniziare ad applicarle saranno le Commissioni tributarie di Toscana e Umbria, che testeranno il sistema in attesa che venga poi esteso su scala nazionale.