Dopo l’interrogazione bipartisan dell’Europarlamento alla
Commissione europea, la vicenda Telecom Argentina è stata
sollevata anche da Etno, l’associazione europea degli operatori
tlc con una lettera al presidente della Commissione europea José
Manuel Barroso. “Alla luce delle relazioni Ue-Argentina
incoraggiamo la Commissione a prendere tutte le misure necessarie
verso il governo Argentino per chiarire che un clima politico e
regolatorio affidabile e sicuro è condizione fondamentale per
tutti gli investimenti, presenti e futuri, delle imprese Europee in
Argentina”, si legge nella lettera indirizzata a Barroso,
all’alto Rappresentante per la Politica Estera Catherine Ashton e
ai commissari designati Neelie Kroes (Digital Agenda), Karel De
Gucht (Trade) e Antonio Tajani (Industria).
I timori di Etno nascono dai recenti sviluppi che stanno colpendo
l’attività di Telecom Italia in Argentina e i possibili rischi
che le azioni del governo Argentino possono avere sui futuri
investimenti europei in quel paese. Nella lettera si legge che
“certe recenti decisioni delle istituzioni argentine si
traducono, de facto, in una confisca della partecipazione di
Telecom Italia in Telecom Argentina. In particolare, Telecom Italia
ha ricevuto l’ordine di disinvestire i propri asset in Argentina
in un periodo di tempo brevissimo, sottostando a termini e
condizioni stabiliti da parti terze”.
Nel richiedere alla Commissione europea di intervenire, Etno
sottolinea come le recenti azioni del governo Argentino nei
confronti di Telecom Italia “costituiscono misure ingiuste e
minacciano il valore degli investimenti sul mercato argentino di
un’azienda che fa parte di Etno”.
La lettera di Etno fa seguito all'interrogazione bipartisan dei
giorni scorsi conla quale gli eurodeputati italiani hanno chiesto
l'intervento della Ue sul caso Argentina. "Buenos Aires –
hanno detto – sta causando un danno patrimoniale a Telecom
Italia"