IL CDA

Telecom Italia, Recchi non più consigliere indipendente

Il cambio di status legato all’attribuzione delle deleghe operative. Il cda “ratifica” anche la nomina di Lucia Calvosa alla presidenza del Comitato controllo e rischi e di David Benello del Comitato nomine e remunerazione. Ancora vacante la vice presidenza

Pubblicato il 13 Mag 2014

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Il Presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, perde la qualifica formale di “consigliere indipendente”. E’ quanto riferisce la società italiana nel comunicato sui risultati finanziari del primo trimestre dell’anno. Il cambio di status per l’ex presidente dell’Eni avviene malgrado l’assenza di “relazioni con i soci rilevanti, con il revisore legale e con il management della società, nonché di relazioni economiche e professionali con il gruppo diverse da quelle derivanti dalla presidenza del Cda di Telecom Italia”, ed è invece legato alle cinque deleghe operative che Recchi ha assunto su di sè al termine della riunione d’insediamento del nuovo Board.

In particolare, a Recchi sono state affidate le deleghe sulle funzioni affari legali e generali, ufficio stampa e relazioni con gli opinion maker, responsabilità sociale d’impresa e supervisione dell’audit, a cui si è inoltre aggiunto un ruolo di indirizzo e supervision sulle strategie e di rappresentanza della società nelle relazioni con autorità, istituzioni e investitori. Una presidenza, insomma, che si avvia ad essere particolarmente “operativa” e che come tale non consentirà più a Recchi – che secondo quanto si apprende è stato il primo a sollevare la questione durante il Cda di ieri – di mantenere lo status di “consigliere indipendente”.

Il consiglio di ieri ha poi proceduto, su richiesta dello stesso presidente, a un aggiornamento dell’analisi dei requisiti d’indipendenza dei propri componenti e ha preso atto della nomina del consigliere Lucia Calvosa alla carica di presidente del comitato per il controllo e i rischi e del consigliere David Benello a presidente del comitato per le nomine e la remunerazione.

Nessuna novità, invece, sul fronte vicepresidenza: la nomina non è stata effettuata dal board di ieri.

Nei giorni scorsi Asati aveva chiesto che la Calvosa fossa nominata, oltre che presindete del Comiato controllo e rischi anche lead indipendent director nonché vicepresidente.

L’affidamento delle deleghe operative a Recchi aveva già sollevato polemiche. Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, ci sarebbero stati malumori fra alcuni dei fondi che hanno votato Recchi in qualità di presidente, purché però non avesse deleghe di operative. A puntare il dito contro la scelta era stata anche Asati, secondo la quale il cda aveva fatto un errore ad affidare le deleghe di indirizzo di piani stategici, industriali e finanziari al presidente.

La scelta, a detta dei piccoli azionisti, mette a rischio le “potenzialità dell’unicità dell’operatività dell’azienda”. Secondo Asati, il nuovo cda – ad eccezione dei tre consiglieri di Assogestioni – “rappresenta solo interessi marginali dell’azionariato complessivo. Ricordiamo già nell’assemblea di aprile 2011 come la ripartizione delle deleghe tra presidente e Ad fu un fatto di compromesso che creò molti problemi superati solo da compromessi”.

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