Lo scanner vedonudo è l’ultimo hitech della sicurezza. Catturato
Umar Farouk, studente africano all’University College London,
saltano gli schemi: figlio di banchiere, coccolato e tuttavia
deciso ad abbattere un aereo statunitense con la pentrite nelle
mutande, Big Brother ci impone lo streep teese cautelativo e
tuttavia ammonisce: “In tempi di menzogna universale, la verità
è rivoluzionaria”. Allora diciamo la verità: i nuovi scanner
non daranno la sicurezza che ci si attende.
La mia rivoluzione non s’arrischia a svelare come si possa
aggirare lo scanner; piuttosto interessano le conseguenze che
saranno devastanti o per il traffico aereo oppure per la nostra
vita privata. Ben presto tutti dovremo depositare un’impronta
biologica conservabile, verificabile e incontrovertibile. La
tecnologia esiste dagli inizi del 2008, quando Canon depositò il
brevetto US2008/0025574A1 che consente di registrare l’impronta
dell’iride con una fotocamera. Il brevetto, nato per proteggere i
copyrighte delle foto, è una manna per chi voglia associare
all’iride i nostri dati personali, le nostre abitudini, le
amicizie, il nostro passato, il presente e il presumibile
futuro.
Quando chiederemo di viaggiare, Big Brother ci guaterà con un
algoritmo ben più intrusivo dello scanner che oggi sciorina le
nostre intimità. Inutile raccomandare: “Tieni gli occhi
aperti!”. Quanto a noi saremo è risucchiati nella Canon
US2008/0025574A1 e da lì chissà dove. Big Brother non lesina
ironia: “Gli uomini sono tanto buoni quanto consente loro la
tecnologia”. Comunque la si legga, dal nostro versante o da
quello del terrorista, non promette nulla di buono.