I ricavi da Internet mobile danno fiato alla trimestrale di Wind (nella foto l’ad Maximo Ibarra). La compagnia chiude infatti il primo trimestre con ricavi totali che si attestano a 1.144 milioni, in diminuzione del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, “per l’effetto della cannibalizzazione nel segmento mobile e per l’effetto finale del taglio della tariffa di terminazione mobile, al netto del quale i ricavi sarebbero diminuiti del 5,1%”, spiega una nota. Nella telefonia mobile, invece, il segmento internet conferma la sua forte crescita con un aumento dei ricavi del 24,2% rispetto al trimestre chiusosi il 31 marzo 2013 compensando, in parte, la diminuzione dei ricavi della voce tradizionale e degli sms.
Nella telefonia fissa, i ricavi totali si contraggono del 7,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno come conseguenza della riduzione della componente voce influenzata dal fenomeno di sostituzione della telefonia fissa con quella mobile e per una diminuzione del traffico a consumo fuori bundle. La componente internet si mantiene positiva e compensa, in parte, la decrescita dei ricavi totali, con un aumento dei ricavi internet broadband del 2,4% trainati dal segmento Ull che mostra ricavi in aumento del 4,2%. La strategia di Wind nella telefonia fissa, focalizzata all’acquisizione di clienti ad accesso diretto a più alta marginalita’ attraverso i punti vendita Wind ed i canali pull, ha generato un margine in crescita di 1,7 punti percentuali.
L’Ebitda si attesta a 430 milioni con una decrescita del 6,7%, ben inferiore alla diminuzione dei ricavi, per effetto delle iniziative strutturali di contenimento dei costi in tutte le principali voci di spesa che hanno in parte compensato la sopraindicata contrazione dei ricavi consentendo a Wind di mantenere stabile al 37,6% la marginalità. Durante il primo trimestre dell’anno Wind ha investito un totale di 137 milioni principalmente nello sviluppo della rete di tipo 4G e nel rafforzamento e potenziamento della propria rete Hspa+. Il servizio 4G/Lte è stato lanciato in alcune delle principali città italiane tra cui Roma, Milano, Bologna, Torino e Padova e nei principali aeroporti. La generazione di cassa di Wind nei primi tre mesi del 2014 si mantiene forte, in linea con l’anno precedente. I clienti nella telefonia mobile si attestano a 22 milioni, stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I clienti internet mobile aumentano del 40% grazie alla forte richiesta dei servizi dati supportata dalle opzioni personalizzabili “All Inclusive”. L’Arpu mobile a marzo 2014 è in decrescita rispetto all’anno precedente in seguito alla diminuzione della componente voce, causata principalmente dalla pressione competitiva del 2013 e dalla crescita delle SIM solo dati che non generano ricavi voce, attestandosi a 10,9 euro. L’Arpu dati aumenta del 2,2%, attestandosi a 4,2 euro e raggiungendo il 38% dell’Arpu.
Nella telefonia fissa la base clienti voce totale è in flessione rispetto al primo trimestre del 2013 del 4,6%, sostanzialmente il linea con quanto previsto dalla strategia di acquisizione di clienti ad accesso diretto a maggiore marginalita’; i clienti totali si attestano a 2,95 milioni di cui 2,44 milioni di clienti ad accesso diretto, mentre i clienti broadband si attestano a 2,21 milioni con la componente Ull a 1,89 milioni. L’Arputotale del segmento fisso a marzo 2014 e’ a 29,8 euro in flessione rispetto a marzo 2013 per l’effetto della riduzione della componente voce a causa della succitata diminuzione del traffico, positivamente compensata dalla crescita dati. A testimonianza del focus di Wind sul segmento dei clienti a maggior valore, l’ARPU broadband mostra un aumento del 3,3% a 20,8 euro. Wind conferma importanti progressi anche sul fronte della digitalizzazione dei propri servizi, con il duplice obiettivo di aumentare la soddisfazione dei clienti e di realizzare efficienze di costo.
Ad aprile Wind, attraverso la sua controllata Wind Acquisition Finance, ha ottimizzato la propria struttura del capitale rifinanziando le obbligazioni di tipo senior con scadenza 2017 e coupon dell’11,75% attraverso l’emissione di obbligazioni di tipo senior del valore di circa 3,8 miliardi di euro con scadenza 2021 e coupon intorno al 7%. Tale operazione di rifinanziamento, oltre a garantire una struttura del capitale più stabile nel lungo periodo, permetterà un significativo risparmio di interessi.