“Niente nel diritto e nell’attività amministrativa può più essere immaginato senza gli strumenti dell’Informatica. E’ per questo che abbiamo ritenuto utile raccogliere in un volume cinquant’anni di studi, ricerche ed esperienze, attraverso la testimonianza di esperti che hanno contribuito allo sviluppo di una disciplina fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese”. Lo ha detto Rosa Maria Di Giorgi, senatrice del Pd e segretaria del Consiglio di Presidenza del Senato, aprendo questa mattina i lavori della tavola rotonda per la presentazione del volume “L’informatica giuridica in Italia, cinquant’anni di studi, ricerche ed esperienze”, a cura di Ginevra Peruginelli e Mario Ragona, che si è svolto nella sala degli atti parlamentari della Biblioteca del Senato La Minerva.
“E’ un volume che ha molto a che fare con la prospettiva di sviluppo del nostro Paese – ha continuato la Di Giorgi, che è anche primo ricercatore presso l’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del Cnr – E’ per noi motivo di grande soddisfazione certificare che tale disciplina oggi sia riconosciuta, con le sue applicazioni utilissime per l’efficientamento della pubblica amministrazione. Sburocratizzare è l’imperativo e le istituzioni devono farsi aiutare dalle nuove tecnologie per avvicinarsi anche ai cittadini”.
Alla tavola rotonda, realizzato in collaborazione con il presidente della Commissione Istruzione e ricerca del Senato, Andrea Marcucci, e con il presidente del Cnr Luigi Nicolais, hanno preso parte Giulio De Petra della Fondazione Astrid come moderatore, Bruno Tabacci, presidente della commissione parlamentare per la Semplificazione, Giovanni Legnini, sottosegretario all’Economia, Angelo Rughetti, sottosegretario alla semplificazione della pubblica amministrazione, Daniela Intravaia, direttore generale dei sistemi informativi automatizzati del ministero della Giustizia, Flavia Marzano, presidente di Stati generali dell’Innovazione, Giuliano Salberini, direttore dell’ufficio Affari istituzionali e giuridici del Cnr e Daniela Tiscornia, direttore dell’istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione giuridica del Cnr.
“Lavorare a questo evento con la collaborazione del Cnr – ha detto Marcucci – è stata una occasione importante per capire come il binomio informatica e diritto possa fare molto per la semplificazione nel nostro Paese. Oggi abbiamo strumenti che in passato non c’erano. Oggi può partire un percorso virtuoso utile a tutto il Pase: non se ne parla abbastanza, ma è un nodo centrale per le democrazie del futuro”.
“L’informatica è importante nella PA – ha sottolineato Luigi Nicolais, presidente del Cnr – c’è la necessità di reingegnerizzare tutti i processi, educando i funzionari a condividere i dati e non a possederli, facendo in modo che il rapporto tra i vari uffici sia aperto. L’informatica richiede molta collaborazione, anche tra discipline diverse”.
“L’informatica giuridica non è una disciplina a sé stante, ma è rilevante e al centro dell’attualità – ha affermato Ginevra Peruginelli – e le prospettive più utili e interessanti sono due: da una parte le tecnologie digitali applicate al linguaggio giuricido, e dall’altra il paradigma open applicato al corpo della giurisprudenza”.