At&T punta con decisione sul mercato del media, e conclude l’accordo per l’acquisizione dell’emittente satellitare DirecTv con un’offerta da 49 miliardi di dollari, dando così conferma alle indiscrezioni sull’operazione che circolavano ormai da settimane.
I rispettivi consigli d’amministrazione hanno già dato l’ok al deal, stando al quale At&T si impegna a pagare 95 dollari per ogni azioni di DirecTv, dei quali 28,5 in contanti e 66,5 in azioni. Complessivamente l’operazione, considerando il debito netto della società acquisita, assuma il valore di 67,1 miliardi di dollari.
La scelta del colosso statunitense delle tlc rientra nell’ampio processo di consolidamento in atto nel settore, mentre gli altri grandi player a loro volta si muovono per sbarcare sul campo dei media, dove gli operatori tradizionali della Pay-Tv sono in difficoltà per la crescita dei video in streaming.
Il nuovo gruppo a cui At&T darà vita dopo la fusione con DirecTv consentirà all’operatore telefonico di ottenere un portafoglio di 26 milioni di abbonati, 4 in meno di quelli scaturiti dalla fusione di Time Warner Cable con Comcast, che hanno dato vita a un gigante da 30 milioni di abbonati.
Rimangono da superare gli ostacoli che potrebbero derivare da eventuali rilievi dell’Antitrust usa, ma proprio per evitare di trovarsi in difficoltà su questo versante At&T sta già progettando di cedere una partecipazione da 6 miliardi di dollari in America Movil, il colosso delle tlc del magnate messicano Carlos Slim. Dal momento che DirecTv è presente sul mercato sud-americano, infatti, liberarsi della partecipazione in America Movil potrebbe essere necessaria per ottenere l’ok delle autorità che vigilano sulla concorrenza negli Usa.
A quanto risulta a Capital Iq, At&T detiene l’8,4% di America Movil, con cui ha in piedi da tempo programmi di collaborazione. Anche i vertici delle sue società hanno avuto negli anni alcuni punti in comune: l’ad di At&T Randall Stephenson ha infatti lavorato per America Movil in Messico negli anni 90, mentre Slim era nel consiglio di amministrazione di Sbc Communications, precedente nome di At&T.
Appena confermata la notizia dell’accordo per il merger tra At&T e DirecTv sono partite le voci e le analisi sui prossimi passi di questo processo di consolidamento, che potrebbe avere effetti a cascata su altri grandi player del mercato Usa. E se, secondo l’analisi di Wells Fargo, l’operazione non dovrebbe avere conseguenze su Verizon, che risulta al momento impegnata soprattutto sulle aste per le frequenze, Spring e T-Mobile potrebbero invece trovare in questa fusione un ulteriore stimolo per trovare un accordo sulla fusione.