TELECOM ITALIA

Galateri: “A giugno Generali uscirà da Telco”

Il presidente della compagnia assicurativa: “Finestra tecnica che permette di recuperare disponibilità azioni”. Ma per Intesa Sanpaolo è ancora difficile immaginare il timing di uscita. Messina: “Tema privacy sensitive”. Intanto Telecom Italia torna sul mercato Usa dopo 5 anni con un’emissione obbligazionaria da 1,5 miliardi di dollari

Pubblicato il 23 Mag 2014

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“L’Ad ha dichiarato chiaramente che quando sarà possibile lo faremo. La finestra di giugno è una finestra tecnica che però non permette l’immediato smobilizzo della quota. Penso che verrà utilizzata, comunque l’obiettivo fondamentale è recuperare, come in tutti i casi, la disponibilità delle azioni”. Lo ha detto Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, a margine dell’Osservatorio dei Giovani Editori, a proposito di un’eventuale uscita di Generali da Telco, maggiore azionista di Telecom.

“Riconosciamo che l’utilizzo della finestra vuol dire recuperare la disponibilità delle azioni”, ha concluso.

Tempi “incerti” per l’uscita da Telco, invece, per Intesa Sanpaolo. “Mi sembra difficile immaginare oggi il timing”, ha detto l’Ad della banca, Carlo Messina. “Sono tempi privacy sensitive”, ha aggiunto ricordando che “nel nostro piano c’è l’uscita da tutte la partecipazioni non strategiche”.

La holding che detiene il 22,4% del capitale Telecom Italia, è partecipata, in termini di diritti di voto, da Telefonica con il 46,18%, da Intesa Sanpaolo e Mediobanca con l’11,62% e da Generali con il 30,58%.

Qualunque sia la decisione dei due soci minori – Intesa e Mediobanca – Telco avrà di fatto perso una quota importante dei diritti di voto e quindi il suo ruolo di leadership nelle assemblee dei soci sarà ulteriormente ridimensionato. Al momento dello scioglimento della holding, Telefonica diventerà primo socio con poco meno del 15% del capitale considerando che una parte della sua quota in Telco è priva di diritti di voto. A meno che non intervenga un rinnovo degli accordi, Telco si scioglie per scadenza dei patti a febbraio 2015.

Il gruppo spagnolo intende per ora rimanere nell’azionariato del gruppo, mentre prosegue nel tentativo di acquistare, insieme agli altri due operatori brasiliani, Grupo Oi e America Movil, la controllata brasiliana di Telecom Italia, Tim Participacoes, hanno detto alcune fonti nelle scorse settimane. I vertici del gruppo spagnolo, nella call sui risultati a inizio maggio, hanno detto che intendono mantenere l’attuale partecipazione nel gruppo italiano, secondo quanto hanno riportato i media italiani.

In merito alla possibile operazione in Brasile, nella call di maggio, i vertici di Telefonica hanno detto: “Forse alcune stelle cominciano ad allinearsi, ma molte cose devono ancora succedere perché si realizzi il consolidamento”, secondo quanto riportato dalla stampa e da diversi report di analisti.

Intanto Telecom Italia ha concluso con successo il lancio di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per 1,5 miliardi di dollari, destinata ad investitori istituzionali, a condizioni più favorevoli di quelle ottenibili con un’emissione di pari scadenza sul mercato Euro.

“L’emissione segna il ritorno della Società sul mercato obbligazionario americano dopo cinque anni e permette di estendere la vita media del debito e di diversificare la propria base degli investitori – spiega una nota – L’emissione si inserisce nel processo di rifinanziamento del debito in scadenza”.

Il rendimento effettivo a scadenza pari a 5,303%, corrisponde ad un rendimento di 275 punti base sopra i corrispondenti titoli di stato statunitensi. I titoli saranno emessi ai sensi della Rule 144-A del Securities Act e saranno quotati presso la borsa irlandese.

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