E’ l’iPad, e al centro della contesa c’è il nome del
tablet ideato da Steve Jobs. Nel 2002 Fujitsu ha realizzato un
palmare per il mondo business con lo stesso nome, ed è stata la
prima azienda a registrare il marchio “iPad” nel 2003.
L’intenzione dell’azienda giapponese è di denunciare Apple
per violazione di copyright. “Il nome è nostro, non hanno
diritto ad utilizzarlo”, ha affermato il portavoce di Fujitsu
Masahiro Yamane. Tanto più che entrambi i dispositivi sono
ultraportatili, touch screen e dotati di connettività.
Apple già settimane fa aveva presentato all’ufficio brevetti
una documentazione ad hoc per contestare a Fujitsu il diritto ad
usare il marchio, ottenendo una proroga che le ha consentito di
registrare il marchio iPad in tutto il mondo. Ora però la
situazione si è invertita e l’ufficio brevetti Usa ha chiesto
ad Apple di presentare le sue controdeduzioni difensive entro il
28 febbraio.
La linea difensiva della mela dovrebbe basarsi sulle stesse
argomentazioni con cui Apple ha contestato all’azienda
giapponese il diritto ad utilizzare il marchio prima del lancio
ufficiale del suo tablet. A inizio 2009 Fujitsu ha lasciato
decadere il proprio diritto lasciando il campo aperto ad altre
richieste di registrazione. Dopo non molto tempo Apple ha
iniziato a muoversi per registrare il marchio, ma nel frattempo
Fujitsu, nel mese di giugno, lo ha nuovamente registrato
ripristinando i propri diritti. L’azienda di Steve Jobs,
secondo alcuni rumors, contesterebbe proprio la riregistrazione
avvenuta nel giugno 2009.
Se l’ufficio dei brevetti desse ragione all’azienda
giapponese, Apple dovrebbe negoziare una somma in denaro per
accaparrarsi i diritti di utilizzo del marchio, sempre che
Fujitsu sia disposta a trattare. Ma, come l’esperienza insegna,
spesso queste denunce sono fatte proprio allo scopo di
raggiungere un accordo. Basti pensare all’infinita battaglia
legale Nokia – Apple, o al caso iPhone, molto simile a quello
iPad.
Il marchio iPhone era infatti già registrato da Cisco, che
annunciò la denuncia a Cupertino. La diatriba si concluse con un
accordo fra le aziende e un risarcimento di Apple a Cisco.
Tuttavia allora Apple ammise di avere torto, non c’era quel
cavillo al quale l’azienda di Jobs potrebbe aggrapparsi in
questo caso, e comunque le trattative furono lunghe ed
estenuanti. Tanto che oggi Charles Giancarlo, l’uomo di Cisco
che trattò direttamente con Steve Jobs, afferma: “Sono
dispiaciuto per quel pover’uomo della Fujitsu che andrà a
trattare direttamente con Steve Jobs”.