DIGITAL VENICE

Orsoni: “Venezia cuore del mondo digitale”

L’evento Digital Venice di luglio farà da apripista. Il sindaco: “Puntiamo a raccogliere qui ogni anno le intelligenze più promettenti della nuova economia”

Pubblicato il 26 Mag 2014

Digital Venice sarà per la città di Venezia un banco di prova, ma anche una vetrina importante. Il sindaco, Giorgio Orsoni, ci spiega le motivazioni che l’hanno spinto a puntare su questo evento

Sindaco Orsoni, perché avete deciso di ospitare Digital Venice?

L’economia digitale è la direttrice su cui può costruirsi un nuovo modello di sviluppo economico, e in prospettiva europea anche la riconversione industriale del nostro territorio attraverso l’innovazione. Lo svolgimento a Venezia dell’evento Ue sulle politiche dello sviluppo digitale è un’occasione unica per mettere al centro del dibattito pubblico il tema, e per raccogliere spunti e idee guida per ripensare strategicamente lo sviluppo economico della città, valorizzando gli investimenti già realizzati e indirizzando le politiche industriali verso l’innovazione.

Ospiterete eventi “di contorno” per tutta la settimana. Qual è il senso complessivo?

Oggi, nei paesi che sfruttano intensamente il potenziale delle infrastrutture e dei sistemi di rete, l’economia digitale sta già producendo benefici notevoli in termini di contribuzione diretta al Pil nazionale. Il digitale ha un impatto diretto e indiretto su moltissimi degli elementi di rottura nel sistema economico e sociale del nostro tempo, come la completa ristrutturazione del settore editoriale e dell’industria dello spettacolo, o la rivoluzione del settore turistico e del terziario, o la ristrutturazione del settore commercio. Vogliamo che la città affronti queste sfide da protagonista, raccogliendo qui le migliori intelligenze sul tema.

Qual è il valore aggiunto che può dare Venezia all’evento?

Venezia è una delle città internazionali d’Italia e d’Europa dove storia, bellezza, cultura, ed economia si sono sempre incontrate. E’ un esempio virtuoso e sede ideale, nel contesto europeo, di come una città “antica” possa valorizzare attraverso l’innovazione la sua vocazione culturale, artistica ma anche industriale e commerciale.

La maggior parte degli eventi si svolgerà all’Arsenale. Scelta simbolica?

L’Arsenale è da sempre la “fabbrica della città”, ma per decenni l’uso di questi spazi è stato precluso. Con determinazione, l’anno scorso siamo riusciti a far trasferire questo straordinario patrimonio storico dal Demanio alla città, aprendo per l’Arsenale una prospettiva nuova. Uno dei grandi obiettivi del suo “riuso” è quello di metterlo al centro delle politiche di attrazione di nuovi insediamenti produttivi, anche e soprattutto internazionali, sul terreno dell’innovazione tecnologica e dell’economia digitale.

Darete continuità all’evento?

Vorremmo che Digital Venice fosse il primo appuntamento di una iniziativa da ripetere ogni anno. Ci candidiamo a diventare la Davos del digitale per le politiche dell’innovazione, europee e non solo.

Quali sono gli obiettivi della sua Giunta nel campo dell’Ict, dell’innovazione e della modernizzazione della PA?

Venezia ha investito strategicamente nella realizzazione di una infrastruttura pubblica di rete in fibra ottica. E’ una città con caratteristiche orografiche uniche ed è interamente cablata, dotata di nodi fissi o mobili che possono gestire oltre 200 gigabyte di dati e già utilizzati da oltre 40.000 utenti al giorno. Un’infrastruttura di alta qualità e pubblica unica in Italia e in Europa. Attraverso questa rete, inoltre, Venezia garantisce a tutti i suoi cittadini la piena cittadinanza digitale. Il grande investimento già fatto deve essere messo a valore per lo sviluppo economico del territorio attraverso un percorso di utilizzo delle infrastrutture e del “sistema” digitale per ripensare il modello produttivo, per attrarre investimenti esteri che sappiano iniettare innovazione e nuova occupazione, per rendere l’amministrazione cittadina, e ora metropolitana, sempre più digitale e quindi vicina ai cittadini. Abbiamo avviato un grande piano di integrazione dell’informatica e delle telecomunicazioni dell’intero sistema, in un’ottica di spending review e di maggiore efficienza.

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