Urbano Cairo, l’unico imprenditore a presentare una manifestazione d’interesse per l’asta delle frequenze digitali, avrà tempo fino al 17 giugno per presentare la sua offerta. A dargli l’ok, secondo un’anticipazione pubblicata dall’AdnKronos, è una lettera del Ministero per lo Sviluppo economico. Entro quella data si conosceranno quindi le reali intenzioni dell’editore di La7, che potrebbe decidere di puntare a uno, due o tutti i tre i lotti di frequenze digitali messe a gara, in un contest in cui non si prevedono rilanci, e che quindi consentirà a Cairo di non discostarsi dalle basi d’asta, che variano dai 30 ai 31,6 milioni di euro per ogni lotto.
Intanto il Mise punterebbe ad avanzare alla Ue una richiesta di chiusura della procedura d’infrazione aperta a suo tempo contro l’Italia per mancanza di pluralismo nel passaggio dalla tv analogica a quella digitale. Ma prima che il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli possa scrivere a Bruxelles si dovranno verificare due condizioni: intanto che Cairo presenti effettivamente un‘offerta, e che quindi l’asta non vada deserta, e poi che l’Agcom concluda la verifica, che era iniziata a luglio 2013, sulla destinazione del 40% di capacità trasmissiva del quinto multiplex di Rai e Mediaset. L’autorità per le comunicazioni, infatti, ha il compito di verificare come e da chi è utilizzato il 40% della capacità trasmissiva della quinta frequenza di Rai e della quinta frequenza di Mediaset. La cessione ad altri editori di questa parte dello spettro era stata decisa dall’Authority nel marzo del 2007, con l’obiettivo di aprire il mercato a nuovi soggetti.