Lorenzi (Alcatel-Lucent): “Innovare i modelli di business per uscire dalla crisi”

Cosa segna il barometro dell’Ict italiano in questo inizio del 2010? Siamo andati a sentire i pareri dei maggiori top manager delle aziende del settore. L’Ad di Alcatel-Lucent: “Per le reti Ngn bisogna garantire un ritorno economico adeguato”

Pubblicato il 01 Feb 2010

La prima considerazione è che dalla crisi economica non si uscirà
come si era entrati. Nel quadro economico generale, le aziende che
si riprenderanno per prime saranno quelle che avranno puntato
sull’innovazione, migliorato i loro processi interni e che
avranno saputo integrarsi al meglio nell’intera filiera.
C’è però un elemento nuovo di cui occorre tenere conto. Se
misurassimo il mercato delle Tlc allo stesso modo in cui
consideriamo molti altri settori, basandoci cioè sull’output
fisico, diremmo che il traffico su rete fissa e altrettanto, se non
più, quello sulle reti mobili, continua ad aumentare a ritmi
sostenutissimi. Se guardiamo a queste tendenze, la previsione che
ne deriverebbe è quella di un incremento di attività lungo la
filiera, con vantaggi quindi per gli operatori e per i fornitori
tecnologici e di servizi. In realtà, sappiamo che la tendenza
reale è di diverso tipo e che la necessità  è quella di
innovare i modelli di business per generare valore per tutto il
sistema.

Infatti, la crescita del traffico, di alcuni ordini di dimensione,
è avvenuta in questi anni senza un apprezzabile incremento
dell’Arpu per gli operatori di rete e conseguentemente questi
sono poco incentivati ad investire in nuove infrastrutture. Il
limite e paradosso di questo modello è che la crescita del
traffico finirà con il penalizzare la qualità dei servizi, come
per esempio sta già avvenendo in diverse situazioni nell’ambito
delle reti mobili.
Il dibattito in corso sulle reti di nuova generazione, e non solo
in Italia, riflette una realtà: il problema non è tanto quello di
trovare i soldi per realizzare  le reti quanto quello di
individuare le condizioni per garantirne un ritorno economico
adeguato.
Per questo, l’impegno di Alcatel-Lucent oggi è rivolto sia
all’ottimizzazione delle tecnologie per offrire il più basso
costo per bit trasportato e al più basso impatto ambientale (di
rilevanza mondiale il Consorzio GreenTouch che abbiamo lanciato nei
giorni scorsi), sia un altro aspetto fondamentale, rappresentato
dalla disponibilità di piattaforme abilitanti che aiutino a
sviluppare servizi innovativi economicamente sostenibili. Come
fornitori dobbiamo altresì essere proattivi nel proporre ai nostri
clienti nuovi modelli di partnership perché si vada sempre di più
verso una semplificazione della complessità operativa e
un’innovazione continua.

La condizione perché questo avvenga è che operatori, fornitori di
tecnologie/piattaforme e di contenuti inizino a collaborare alla
definizione di una filiera ottimizzata per sviluppare reti e
servizi remunerativi per tutti.
Il nostro impegno nella ricerca e sviluppo sulla fotonica per reti
di nuova generazione è proprio un esempio di questo sul territorio
italiano. Essa rappresenta il futuro delle telecomunicazioni
essendo tecnologia ad altissime prestazioni e bassissimo impatto
ambientale. In Italia ci stiamo facendo catalizzatori di una
filiera integrata end-to-end, anche con il coinvolgimento di
prestigiose università e aziende medio-piccole.

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