Più IT per ridisegnare i processi della PA. E’ la “ricetta” di Michele Liberato, presidente di Emc Italia che oggi ha preso parte a al convegno “Quale PA per un’Italia più semplice e più giusta?”, all’interno del Forum PA 2014 al quale era presente anche Marianna Madia, ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
“La tecnologia è l’elemento che da solo sarebbe in grado di ovviare ai ritardi e alle lacune storiche del nostro Paese. In particolare, l’Ict aiuterebbe ad avviare un concreto processo di ottimizzazione dei costi e delle risorse pubbliche da impiegare; sarebbe il fattore chiave in grado di attuare quello snellimento dei processi e della burocrazia che stiamo aspettando ormai da troppo tempo – ha spiegato Liberato – Migliorerebbe, inoltre, la qualità dei servizi erogati a imprese e cittadini, modernizzandoli e rendendoli più vicini agli standard europei”.
“In questo contesto l’Italia ha un’opportunità unica e irripetibile. Caratterizzata storicamente da una limitata propensione all’innovazione, ma con un tessuto imprenditoriale forte e capace, il nostro Paese deve riuscire oggi a fare leva sui suoi ritardi e recuperare il gap con le altre nazioni, iniziando a implementare da subito le nuove tecnologie, oggi mature, che non sono state impiegate nel passato. Inoltre, la PA ha la necessità di invertire con decisione un trend che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni: se l’utilizzo della tecnologia storicamente è sempre stato guidato dall’offerta, ovvero dalle soluzioni proposte dai vendor, adesso deve essere la domanda – proveniente dalle numerose figure qualificate che lavorano nella PA – a iniziare un percorso virtuoso in grado di guidare l’offerta”.
“Infine, nelle politiche di digitalizzazione della PA italiana – ha concluso Liberato – non bisogna dimenticare un elemento fondamentale, ovvero gli investimenti in sicurezza informatica. Credo, infatti, che sia di primaria importanza la necessità di garantire elevati livelli di sicurezza, sia con riferimento ai sistemi informativi pubblici, sia in relazione agli scambi di comunicazioni con gli utenti. Le Pubbliche Amministrazioni, infatti, producono e archiviano una grande quantità di informazioni e documenti che devono essere resi disponibili in modalità digitale e soprattutto protetti”.