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Rai Way, Gubitosi: “Quotazione entro fine anno, nessuna svendita”

Il dg della Tv di Stato in commissione di Vigilanza: “La società rimarrà sotto il controllo della Rai, venderemo una quota di minoranza”. Revisione del piano industriale e dei livelli occupazionali, “nel 2014 perdita di 162 milioni per il decreto Irpef”

Pubblicato il 29 Mag 2014

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La Rai non ha nessun intenzione di svendere Rai Way, ma vuole quotarne un pacchetto di minoranza, operazione “determinante” per ottenere i 150 milioni di risparmi che si sono resi necessari dopo i tagli previsti dal decreto Irpef.

Sulla necessità cedere una quota di minoranza dell’azienda si era espresso ieri anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli: “Basta immobilismo – aveva detto – L’idea che una parte minoritaria di Rai Way vada sul mercato è semplicemente la prima tappa di un percorso che riguarda le infrastrutture della comunicazione e che è più complesso, quindi lo vediamo con favore”.

A confermare questa linea è stato oggi il direttore generale della Tv di Stato, Luigi Gubitosi, in audizione alla commissione di Vigilanza sulla Rai. “L’operazione di quotazione di una quota di Rai Way mi sembra fattibile entro fine anno. Non si può parlare di svendita senza prima conoscere il prezzo”, ha detto ironizzando sulla cifra di 400 milioni circolata negli ultimi giorni tra li addetti ai lavori, assicurando di essere pronto “a fare una scommessa che il prezzo non sarà di 400 milioni”.
“Ho l’impressione – ha proseguito Gubitosi – che vi sia un pregiudizio ideologico. Dire che ci si priva di reti e che si perde il controllo non è vero. La Rai mantiene il controllo, l’unico costo è la remunerazione del capitale di chi investe. Stiamo lavorando alla vendita di una quota di minoranza e l’azienda rimarrà saldamente sotto il controllo della Rai”.

Si tratta, ha spiegato, di una “operazione di valorizzazione che ci permette di sviluppare un asset che abbiamo in carico a valori inferiori a quelli di mercato. A settembre potrebbe esserci una proposta definitiva per i termini dell’operazione che richiede una tempistica serrata”.

Nel corso dell’audizione Gubitosi ha anche dato anticipazioni sul bilancio 2014, che potrebbe chiudersi, secondo quanto riportato dal dg, con una perdita di 162 milioni di euro. Un passivo che scaturisce da una prima analisi sugli impatti economici dell’applicazione del decreto Irpef, che impone all’azienda un taglio da 150 milioni di euro. Sarà necessaria, ha sottolineato il direttore generale, “una profonda se non totale revisione del piano industriale già approvato per gli esercizi 2013-2015. Il piano, alla luce del decreto non è più sostenibile. Occorrerà anche ridefinire i livelli occupazionali”.

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