LA RACCOMANDAZIONE

E-appalti: la Ue pressa l’Italia, Consip: “Il Paese è avanti”

Nella raccomandazione sul piano di riforma 2014 Bruxelles invita a potenziare l’uso dell’Ict nel procurement pubblico. L’Ad Domenico Casalino: “Nel 2013 oltre 1 milione di procedure d’acquisto una su tre si è svolta con strumenti elettronici”. Razionalizzazione delle centrali di acquisto: “Il decreto sulla spending review va in quella direazione”

Pubblicato il 04 Giu 2014

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Spingere sull’uso degli appalti elettronici e sulla razionalizzazione delle centrali di acquisto. è quanto chiede all’Italia la Commissione Europea nella raccomandazione sul programma di riforma 2014 inviata al governo Renzi: “Potenziare l’efficienza degli appalti pubblici – si legge nel provvedimento – specialmente tramite la semplificazione delle procedure attraverso l’uso degli appalti elettronici, la razionalizzazione delle centrali d’acquisto e la garanzia della corretta applicazione delle regole relative alle fasi precedenti e successive all’aggiudicazione”.

Su questo punto, però, l’Italia – come certifica Consip – non parte certo da zero soprattutto nel settore pubblico.

“Le raccomandazioni della Commissione Europea all’Italia sugli appalti elettronici e sullo sviluppo delle centrali d’acquisto sostengono il percorso avviato con il Gruppo di Lavoro “Beni e Servizi” per la Revisione della Spesa che ho guidato, fatto proprio dal Commissario Cottarelli e trasposto dal Governo nel Decreto Irpef – spiega l’Ad di Consip, Domenico Casalino – Possiamo dire che il nostro Paese non parte da zero; anzi, è tra le nazioni più avanzate sui temi dell’e-procurement a livello europeo, soprattutto grazie al lavoro di Consip, un’eccellenza Italiana. Nel 2013 un acquisto pubblico su tre in Italia – oltre 420mila su un totale di 1milione e 200mila – è stato effettuato utilizzando la piattaforma Consip. In questo campo il settore pubblico si dimostra più avanzato di quello privato, dove gli approvvigionamenti online sono ancora fermi al 5%”

Negli ultimi dodici mesi l’andamento crescente del ricorso al Mepa si è accentuato. Sono stati effettuati acquisti per oltre un miliardo di euro, a fronte di un numero di transazioni che ha superato la soglia di 350mila. Sempre nel 2013, altre 85mila transazioni sono transitate attraverso il sistema delle convenzioni, i grandi contratti-quadro per gli acquisti sopra la soglia comunitaria, dove il risparmio di processo per le amministrazioni si fa ancor più sensibile, in quanto ricorrendo all’acquisto on line su convenzione non devono bandire un’apposita gara d’appalto (sostenendone i relativi, pesanti oneri, da 50 a 500mila euro secondo il tipo di gara e il valore bandito

E anche per quel che concerne la razionalizzazione delle centrali d’acquisto il nostro Paese si sta muovendo efficacemente. Nel decreto legge 66 (quello sulla spending review), ora in fase di conversione in Parlamento, sono contenute disposizioni importanti in tal senso. Nell’ambito dell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti dell’Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici) è infatti istituito l’elenco dei soggetti aggregatori di cui fanno parte Consip e una centrale di committenza per ciascuna regione.

Questi soggetti aggregatori sono riuniti in un Tavolo tecnico coordinato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Entro il 31 dicembre di ogni anno, un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sulla base di analisi del Tavolo dei soggetti aggregatori individua le categorie di beni e di servizi e le soglie di valore al superamento delle quali le amministrazioni statali centrali e periferiche, ad esclusione degli istituti e scuole di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e delle istituzioni universitarie, nonché le regioni, gli enti regionali, nonché loro consorzi e associazioni, e gli enti del servizio sanitario nazionale ricorrono, rispettivamente, a Consip e al soggetto aggregatore di riferimento per lo svolgimento delle relative procedure. In ogni caso, il decreto stabilisce che non possono essere più di 35 i soggetti aggregatori.

Il DI 66 introduce anche regole relative alle fasi precedenti e successive all’aggiudicazione. L’articolo 10 prevede che “i compiti di controllo sulle attività finalizzate all’acquisizione di beni e servizi sono attribuiti all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture, che li esercita secondo quanto previsto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163”.

Il provvedimento stabilisce che il ministro dell’economia e delle finanze individui, con proprio decreto, da emanarsi entro il 30 giugno 2014, “le prestazioni principali in relazione alle caratteristiche essenziali dei beni e servizi oggetto delle convenzioni stipulate da Consip ai sensi dell’articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488 cui è stato possibile ricorrere tra il 1º gennaio 2013 e la data di entrata in vigore del presente decreto. Entro 10 giorni dall’emanazione del decreto di cui al periodo precedente il Ministero pubblica sul proprio sito internet i prezzi relativi alle prestazioni individuate”.

Le norme prevedono infine che entro il 30 settembre 2014, le amministrazioni aggiudicatrici trasmettano all’Osservatorio dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture: “i dati dei contratti non conclusi attraverso centrali di committenza di importo pari o superiore alla soglia di rilevanza comunitaria aventi ad oggetto una o più delle prestazioni individuate dal decreto – si legge nel dl – i dati dei contratti aventi ad oggetto beni o servizi di importo pari o superiore alla soglia di rilevanza comunitaria e relativa determina a contrarre, in essere alla data del 30 settembre 2014, stipulati a seguito di procedura negoziata ai sensi degli articoli 56 o 57 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, ovvero a seguito di procedura aperta o ristretta di cui all’articolo 55 del medesimo decreto legislativo n. 163 del 2006 in cui sia stata presentata una sola offerta valida”.

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