Cinque milioni di euro per l’innovazione tecnologica: lo prevede una delle linee guida per l’assegnazione del Fondo straordinario per l’editoria, linee guida illustrate questa mattina alla riunione dei parlamentari del Pd dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Editoria, Luca Lotti. E, sempre in ambito di innovazione, è prevista la premiazione di una start up a seguito di un concorso di idee.
Complessivamente le linee guida puntano a destinare 45 milioni di euro ad incentivi per l’assunzione di circa 1.000 persone in tre anni (circa 20 milioni di euro) e a situazioni di crisi aziendale (20 milioni di euro), per le quali si ipotizza un numero di 150 prepensionamenti. Il governo interverrà, poi, in regime di cofinanziamento con gli editori, anche per garantire gli ammortizzatori sociali.
L’innovazione editoriale resta tra le priorità del sottosegretario Lotti, che nei giorni scorsi al Corriere delle Comunicazioni ha dichiarato: “Sarà una sfida agli editori, li sfideremo sul piano dell’innovazione”.
Istituito dal governo Letta con l’ultima legge di stabilità, il “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” ha tre finalità: “incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e digitale”; promuovere l’“ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media” e “sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali”.
Dopo la presentazione delle linee guida il prossimo passo è l’emanazione del Dpcm (Decreto della presidenza del consiglio dei ministri) che stabilisce i regolamenti attuativi degli stanziamenti e che dovrebbe avvenire entro giugno.
Illustrando oggi il documento, il politico 31enne ha indicato in 45 milioni l’entità del fondo per il 2014, di cui circa 20, da replicare nei due anni successivi, dedicati alla nuova occupazione.
Poco meno della metà del fondo andrà in ristrutturazioni e prepensionamenti in base alla legge 416 e una piccola parte anche ad ammortizzatori sociali cofinanziati dagli editori. Si valuta che tale parte potrebbe riguardare circa 150-160 giornalisti che andrebbero a usufruire dei prepensionamenti. La rimanente metà, circa 20 milioni, andrà dunque ad incentivi per la nuova occupazione e per le stabilizzazioni.
Lotti stima che in tre anni si possano raggiungere 1000 nuovi occupati con un picco nella seconda metà del 2015. Con un collegamento al nuovo contratto nazionale dei giornalisti che attende la firma, si prevede che le linee guida stabiliscano degli incentivi per il tempo determinato e degli incentivi maggiori, fino quasi alla totalità, per il tempo indeterminato. L’obiettivo finale è inserire meccanismi di verifica per garantire gli incentivi a chi stabilizzerà definitivamente i nuovi assunti.