La Ue ha appena pubblicato i dati comparati relativi allo sviluppo della banda larga e ultra larga in Europa. A fine 2013 gli accessi broadband hanno superato i 151 milioni, in crescita di poco meno di 5 milioni rispetto al 2012. La Germania guida la classifica con 28,7 milioni di accessi, seguita dai 25,0 milioni della Francia e i 21,8 del Regno Unito, davanti all’Italia con 13,9 milioni. In termini di accessi per 100 abitanti Danimarca e Olanda superano le 40 unità, davanti alla Francia con 38,2, mentre Germania e Regno Unito presentano valori pari a, rispettivamente, 34,9 e 34,1. L’ltalia compare al 23mo posto (23,3 accessi ogni 100 abitanti), staccata anche dalla Spagna (26). Il dato più preoccupante è relativo alla dinamica dell’ultimo anno visto che in Italia l’incremento netto risulta il più basso all’interno dei principali paesi europei, sotto il 2%, con crescite del 4% per la Francia, del 6% della Spagna. Analizzando il mix di velocità l’Italia lotta con Cipro per l’ultimo posto, sia per la quota di accessi con velocità superiori ai 10 Mbit/s (18%, contro valori superiori all’85% dei primi tre paesi, vale a dire Bulgaria, Francia e Portogallo) sia per velocità superiori. Riguardo alla banda ultra larga è noto come l’Italia parta dal fondo della classifica per quanto riguarda la copertura attuale dei servizi e quindi non stupisce come il livello di penetrazione dei servizi a 30 Mbit/s sia ancora marginale contro valori superiori al 50% per i primi della classe (Belgio, Romania e Lettonia), per non parlare della quota degli accessi a 100 Mbit/s, formalmente a zero insieme a Cipro e Grecia, mentre i primi tre Paesi europei (Lettonia, Svezia e Romania) sono sopra al 25%.
I dati dell’Osservatorio Ultra Broadband di Between rilevano comunque come nel primo trimestre 2014 sia stata finalmente superata la soglia dei 100.000 accessi a banda ultra larga, con una piccola quota di accessi a 100 Mbit/s (tra cui quello dello scrivente). La porta verso il futuro.