LA RICERCA

VMware: business e IT, gap di quattro mesi che frena lo sviluppo

Secondo una ricerca di VMware il ritardo delle imprese non consente di sfruttare appieno il potenziale dell’innovazione. “Affidarsi a un digital officer può ovviare il problema”

Pubblicato il 10 Giu 2014

tecnologia-tecnologie-120207172435

Un gap di quattro mesi tra le richieste delle imprese e quello che l’IT offre. Secondo una ricerca VMware quasi i due terzi (62%) dei decisori IT in Italia ritengono che esista un divario tra le aspettative del business e ciò che l’IT può effettivamente fornire. Un dato che in Europa, Medio Oriente e Africa (Emea) è del 65% e che in Gran Bretagna raggiunge addirittura l’80%. Gli intervistati che sostengono l’esistenza di questo gap lo quantificano in un tempo di quattro mesi, a differenza della maggior parte dei responsabili IT in Emea che ritengono sia di cinque mesi.

Questo disallineamento tra business e IT ha delle conseguenze significative in termini di prestazioni, competitività e prospettive di crescita delle aziende. Le implicazioni maggiori riguardano la possibilità che tutti i reparti aziendali vedano ridursi il livello di innovazione (38%), la crescita dell’azienda (35%), e si perdano quote di mercato a favore di concorrenti più agili (29%). Un intervistato su quattro in Italia percepisce la riduzione della produttività come una delle conseguenze di questo disallineamento (contro una media Emea del 36%).

“In un momento in cui le aziende devono far fronte a una nuova era per le infrastrutture tecnologiche, questo divario si aggiunge alla già forte pressione che i responsabili IT stanno vivendo – si legge nel report – Secondo la ricerca in Italia il 74% dei responsabili IT percepisce la pressione da parte del ceo, del cto o della Direzione Generale per una modernizzazione dell’IT nei prossimi 12 mesi, rispetto ad esempio, al 55% in Germania, il valore più basso, e all’85% in Russia”.

Per le imprese italiane, in particolare, all’IT viene chiesto di ridurre i costi dell’infrastruttura (51%), di spostare più componenti IT sul cloud (35%), (uno dei valori più bassi rispetto al 48% in Francia e nei Paesi Nordici), e di migliorare la mobilità della forza lavoro (32%).

“Un ritardo di mesi tra ciò che l’azienda si aspetta dall’IT e ciò che l’IT può offrire è enorme. Non possiamo sottovalutare la pressione a cui sono sottoposti i dipartimenti IT in questa nuova era del mobile cloud, poiché sono loro a bilanciare la necessità di massimizzare il valore dei sistemi esistenti con l’esigenza di implementare nuove tecnologie – commenta Joe Baguley, Chief Technology Officer Emea di VMware – Sempre più spesso sentiamo dire che le aziende vedono l’IT come un driver per l’innovazione. L’IT deve essere parte del futuro, non un accessorio. Le aziende di tutte le dimensioni hanno bisogno di un’infrastruttura IT in grado di scalare in base alle esigenze, aumentare l’automazione per ridurre le problematiche relative alle gestione, migliorare la produttività e sostenere l’innovazione. L’investimento deve spostarsi verso un IT che possa influenzare realmente il business e ridurre il gap.”

La pressione a cui è sottoposto l’IT è un fattore molto sentito: secondo la ricerca, nel nostro Paese il 59% dei responsabili IT ritiene che i concorrenti più flessibili possano implementare una infrastruttura moderna più rapidamente e quindi reagire in maniera più veloce ai cambiamenti del mercato.

ll 63% dei responsabili IT crede che un maggiore allineamento con gli obiettivi aziendali sia fondamentale per ridurre il divario, (rispetto al 58% in Emea), mentre il 57% ritiene sia necessario poter riallocare le risorse qualificate verso progetti innovativi. Il 50% dei responsabili IT italiani ritiene importante l’incremento negli investimenti. Inoltre, il 45% individua nella creazione di un Digital Officer un elemento chiave per diminuire il gap, a dimostrazione della necessità di avere le persone giuste al posto giusto perche l’IT possa aiutare le aziende a migliorare le prestazioni, la competitività e la crescita.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati