Il 2009 ha visto grande sofferenza negli investimenti: gli
operatori e le aziende del nostro comparto hanno prestato più
attenzione alla riduzione dei costi operativi che agli
investimenti in tecnologia. La crisi, pur annunciata, ha colpito
il nostro settore (in particolare con la seconda ondata) ed i
suoi effetti non si sono ancora esauriti. Ciò non di meno, il
mercato si riprenderà pur dovendosi confrontare con due fattori
essenziali: la concorrenza e le mutate volontà di spesa del
consumatore finale. Più semplicemente gli operatori dovranno
concentrarsi sul proprio bene primario, il proprio cliente, e
dovranno affrontare la competizione sul mercato muovendosi
secondo nuove e diverse prospettive.
È difficile parlare di segnali. Mi limito a parlare del nostro
settore, dato che in generale i segnali di ripresa si sono già
registrati alla fine dell’anno appena trascorso.
Il nostro non è un settore caratterizzato da acquisti emotivi o
poco pianificati. Diciamo che la pianificazione pregressa ha
subito qualche frenata ed il 2009 è stato un anno di “stop and
go” e di intense discussioni. Prevedo un 2010 più attivo nella
parte esecutiva delle pianificazioni. Un ruolo attivo potrà
essere giocato dai Vendor tecnologici come Nokia Siemens Networks
che dovranno anticipare e riadattare le proprie offerte agli
operatori. Una buona partnership tra Vendor tecnologici ed
operatori di comunicazione dovrebbe oggi consentire
all’operatore di sgravarsi dalle incombenze tecnologiche e di
manutenzione infrastrutturale per dedicarsi al proprio core
business, allo sviluppo delle offerte al consumatore finale con
conseguente adeguamento alle mutate esigenze del pubblico ed alle
variate possibilità di spesa media. Gli investimenti in
infrastrutture non possono stare fermi per troppo tempo in un
momento in cui sempre maggiore e veloce è l’offerta di servizi
al consumatore finale. Premesso che la tecnologia non è mai un
problema, la grande dote di un Vendor sta nell’affiancare gli
operatori con un mix calibrato di soluzioni e servizi, di
manutenzione ed innovazione, di rapporto fiduciario e di sviluppo
comune. E’ ovvio che il costo resta un argomento primario, ma
lo è al di là di questo mercato e lo è per ogni operatore
industriale e commerciale.
A livello industriale i postumi della crisi. I segni lasciati
finora sono profondi, temo addirittura che il 2010 non sia
l’anno della ripresa definitiva. Sarà un anno migliore del
passato, ma non ci farà dimenticare la situazione difficile
nella quale siamo finiti. Il problema principale è il recupero
della fiducia e della solidarietà. Le imprese dovranno lavorare
per riconquistare fiducia in se stesse e nel mercato. Dare fiato
al sistema, tutti insieme, senza pregiudizi, sapendo che le
difficoltà non mancheranno ma che soltanto con una rinnovata
fiducia reciproca tra tutti gli attori si potrà recuperare e
ripartire. Il ruolo principale della politica dovrebbe essere
quello di supportare il sistema industriale e tecnologico del
Paese. Se il piano “Romani” sarà realizzato durante il nuovo
anno sicuramente tutto il settore potrà beneficiarne. Inoltre,
se attraverso un’azione istituzionale forte, si riusciranno a
definire le regole per il “progetto banda larga” per il
sistema Italia, allora sicuramente la politica avrà dato darà
un contributo decisivo allo sviluppo del settore delle
telecomunicazioni.