IL SERVIZIO

Mobyt battezza l’era dell’sms 2.0

Via ai messaggi “interattivi”. L’Ad Nani: “Ora le aziende possono dialogare con i clienti”

Pubblicato il 13 Giu 2014

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L’sms ha ancora molto da dire – specialmente quando fa parlare le aziende con i propri clienti. Mentre nelle comunicazioni tra consumatori il messaggino di testo deve vedersela con la concorrenza di piattaforme di nuova generazione, nelle comunicazioni che le aziende (e gli enti pubblici) fanno verso i loro utenti continua a essere uno strumento irrinunciabile, come spiega Giorgio Nani, amministratore delegato di Mobyt.
Qual è l’efficacia della comunicazione aziendale via sms?
Un dato la definisce molto bene: il 97% degli sms viene letto entro cinque minuti dalla ricezione. Consideriamo anche che il 97% degli italiani dai 16 anni in poi ha un telefono cellulare, che i possessori di smartphone sono 37 milioni e i mobile surfer (gli utenti di smartphone che navigano su Internet) ammontano a 27 milioni. E sono tutti dati in crescita.
Ma il pubblico non si stanca di ricevere sms dalle aziende?
No, perché questi messaggi sono avvertiti come rilevanti e in più oggi esistono strumenti per renderli ancora più pertinenti, quindi utili. Tra chi riceve questi sms, il 39% dice di apprezzarli se ciò significa accedere gratis a contenuti esclusivi e il 35% li gradisce se il messaggio contiene informazioni geograficamente rilevanti. Per questo il mercato continua a crescere (+15% nel 2013, con 2,2 miliardi di invii in Italia) e crescerà ancora, perché solo il 22% degli utenti riceve attualmente pubblicità sotto forma di sms.
Quanto conta rendere il messaggio “pertinente”?
L’sms aziendale, come ogni aspetto del business, richiede una strategia: non prescinde dalla segmentazione e dall’analisi del database dei propri clienti o utenti. Noi siamo un partner tecnico e mettiamo a disposizione di aziende e wholesalers servizi interattivi pronti all’uso e soluzioni per system integrator basate su protocolli standard per l’invio e la ricezione di sms via Internet, ma per i clienti che ce lo chiedono collaboriamo anche alla segmentazione della rubrica. Che è garanzia di successo: un nostro cliente del settore retail ha inviato degli sms con una promozione specifica (un giorno prima dell’inizio degli sconti per tutti gli altri clienti) a un sotto-insieme dei suoi contatti e ha ottenuto un tasso di redemption superiore al 40%. Nelle iniziative di mobile marketing si può ottenere la rilevanza sia guardando ai gusti dell’utente (spendendo per esempio un coupon per articoli sportivi al cliente di una palestra) sia al suo posizionamento geografico (inviando una promozione per un negozio sotto casa). Ma i punti di forza dell’sms nella comunicazione aziendale sono tanti: è istantaneo, è tracciabile, ha un basso costo per contatto e un altissimo tasso di apertura, è personalizzabile e geolocalizzabile. E porta a una precisa call to action, spinge cioè a un’azione concreta.
Ma non è interattivo.
Ma da oggi lo sarà, perché Mobyt ha creato l’sms 2.0, con il nuovo servizio Sms Link, pensato per smartphone e tablet, di qualunque sistema operativo e modello, basta che sia connesso a Internet. Questo servizio permetterà ai nostri clienti di creare e gestire autonomamente pagine web di destinazione – le cosiddette landing page – con il nome, i contenuti e le immagini del brand di riferimento. Sono pagine web ottimizzate per i dispositivi mobili, raggiungibili grazie a short-link inseriti automaticamente nel testo del messaggio, e dove gli utenti finali troveranno tutte le informazioni aggiuntive che un “sms 1.0” non poteva dare, dalle foto alla possibilità di scaricare dei video, ai dettagli sul prezzo del prodotto, alla mappa per trovare il negozio dove si vende, alle note sulla privacy, al pulsante per contattare l’azienda fino all’opzione per acquistare.
In pratica nasce così un sms dinamico?
Esattamente, dove l’azienda può non solo comunicare col suo cliente finale one-to-one, ma instaurare con lui un dialogo a due sensi, che prima non esisteva. Ora l’sms di mobile marketing o di servizio non si legge soltanto: si può navigare, innesca una risposta e un’interazione. La call to action sarà ancora più naturale, proprio come nel web 2.0.

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