l tema dell’eticità della Rete e del bilanciamento dei diritti sul web, è stato recentemente oggetto di riflessioni a diversi livelli. La sentenza della corte di Giustizia dell’Ue sul diritto all’oblìo, che ha stabilito che i cittadini europei hanno il diritto di richiedere ai motori di ricerca la rimozione dei link che rimandano a “contenuti non più rilevanti” che li riguardano, ha infatti aperto il dibattito sul tema della governance di internet. La rete oggi è anche uno spazio in cui è possibile trovare tutto: miliardi di informazioni generate nelle aziende, istituzioni, enti, editori e persino normalissimi utenti che, grazie a meccanismi automatici di indicizzazione, sono resi disponibili in tempo reale, 24 ore su 24 e senza limiti spazio-temporali per tutti.
I canali digitali sono quindi ambienti di relazione che assumono caratteristiche e dinamiche sempre più peculiari e sempre più distanti dai canali tradizionali, con tecnicismi che talvolta rendono molto complessi i meccanismi di controllo su ciò che viene pubblicato da terzi.
È tenendo conto di queste complessità, che bisogna intervenire per garantire un equilibrio tra i diversi diritti ed interessi in gioco, lo sviluppo di un mercato strategico per l’economia del Paese e le necessarie regolamentazioni.
Il digitale è una grande opportunità di crescita per il Paese e va sostenuto. È chiaro, però, che ciò debba avvenire nel rispetto e nella tutela degli utenti. Per questo lavoriamo per mantenere un dialogo costante con le Istituzioni e stakeholder, fornendo loro elementi utili per approdare ad una regolamentazione bilanciata del settore, che salvaguardi i diritti dei diversi attori coinvolti e consenta alla Digital Economy di continuare a crescere in linea con gli obiettivi tracciati dall’Agenda Digitale Europea.
Tra i temi che necessitano della ricerca di un bilanciamento, sicuramente c’è quello della tutela del diritto d’autore. Purtroppo il confine tra legalità e illegalità in quest’ambito è davvero molto sottile e questo rende più complesso costruire modelli di governance in grado di intervenire, ad esempio, sul crescente problema della pirateria online.
Proprio su questo punto, Iab Italia ha di recente siglato, in collaborazione con Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) e Fpm (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) un Memorandum of Understanding sul contrasto alla pirateria su internet.
L’iniziativa è nata con l’obiettivo contrastare quelle piattaforme web illegali, che favoriscono lo scambio non autorizzato o la diffusione abusiva di contenuti protetti dal Diritto d’Autore.
In sostanza il MoU pone le basi per un processo di autoregolamentazione che attraverso la collaborazione tra i principali operatori della filiera permetterà di ostacolare l’inserzione pubblicitaria in quei siti palesemente illegali che minacciano lo sviluppo di un sano mercato legale di distribuzione delle opere dell’ingegno. Vogliamo puntare a costruire modelli di governance delle pratiche commerciali per limitare l’illegalità sul web, anche al fine di tutelare lo stesso mercato dell’advertising online e offrire ulteriori garanzie agli investitori. Siamo convinti che solo una Rete legale e sicura possa consentire alla Digital Economy di continuare a crescere e creare nuove opportunità di business, imprenditoriali e occupazionali.