“Nel contesto della perdurante procedura di infrazione aperta nel 2006, stiamo monitorando con attenzione l’asta per i tre multiplex nazionali e i rilevanti sviluppi sul mercato italiano delle telecomunicazioni.” Così Antoine Colombani, portavoce del commissario Ue Antitrust, Joaquin Almunia, ha risposto a chi chiedeva informazioni sugli sviluppi della procedura di infrazione in corso contro l’Italia sull’attribuzione delle frequenze per le telecomunicazioni. A chi chiedeva un commento sul fatto che all’asta ha finora partecipato un unico concorrente, il portavoce non ha risposto, limitandosi a dire che “al momento la Commissione non ha ulteriori commenti da fare“.
Ieri Cairo Communication ha presentato al ministero dello Sviluppo economico un’offerta vincolante per l’assegnazione dei diritti d’uso, per 20 anni, del lotto di frequenze in banda televisiva per i sistemi di radiodiffusione digitale terrestre (multiplex lotto 3).
Il 25 giugno – si legge nella nota della società – saranno resi noti in una seduta pubblica i termini economici dell’offerta. Per la realizzazione e la gestione tecnica della rete Cairo ha siglato un accordo pluriennale “Full service” con EiTowers, controllata di Mediaset, che prevede ospitalità, assistenza e manutenzione, utilizzo della infrastruttura di trasmissione. Per ottenere questi servizi la società guidata da Urbano Cairo pagherà 14 milioni circa per l’intera fase transitoria, da gennaio 2015 a dicembre 2017, e 18,3 milioni annui a regime, a partire dal 2018. L’intesa, che è subordinata all’ottenimento dell’autorizzazione dal ministero per l’utilizzo della frequenza, prevede inoltre un onere annuo per EiTowers a favore di Cairo compreso tra zero e 4 milioni dal 2018 “qualora la banda disponibile sul mux non sia integralmente utilizzata da Cairo”.
L’editore di La7 Urbano Cairo, l’unico imprenditore a presentare una manifestazione d’interesse per l’asta delle frequenze digitali, aveva tempo fino al 17 giugno per presentare la sua offerta e rendere esplicito quali lotti intendesse concorrere, per un’offerta economica in cui non si prevedono rilanci, dal momento che Cairo è l’unico in gara, e che quindi consentirà al gruppo editoriale di non discostarsi dalle basi d’asta, che variano dai 30 ai 31,6 milioni di euro per ogni lotto.