“Siamo fermamente convinti che il rilancio dell’Italia passi da una rinnovata pubblica amministrazione. Attraverso la semplificazione dei passaggi, delle procedure e dell’ordinamento normativo si può creare la condizione necessaria per la crescita economica, a cominciare dall’attrazione degli investimenti nel nostro Paese, attualmente bloccati dalla complessità della macchina burocratica ed organizzativa. Un Paese che ha oltre il 50% del Pil mediato dalla spesa pubblica se riesce a far funzionare la PA avrà sicuramente dei vantaggi competitivi molto elevati”. Lo ha detto il sottosegretario alla Semplificazione e PA, Angelo Rughetti, in un’intervista che sarà pubblicata sul numero del Corriere delle Comunicazione in uscita lunedì 23 giugno.
Sul fronte Agenda digitale Rughetti spiega che il governo intende rimuovere tutti gli ostacoli che finora ne hanno impedito l’attuazione e soprattutto investire perché “ non bastano i decreti a trasformare i comportamenti delle persone” ma servono “investimenti”.
“Gli investimenti su cui stiamo puntando riguardano la diffusione della banda ultra larga su tutto il territorio nazionale, la diffusione del Sistema pubblico d’identità digitale (Spid) entro il 2015, l’implementazione della Anagrafe Nazionale della popolazione residente entro il 2014, la razionalizzazione dei database e l’interoperatività dei sistemi operativi entro il 2015 – puntualizza – L’avvio di un sistema unico dei pagamenti on line entro il 2015, l’organizzazione di un sistema di sicurezza che garantisca la privacy per ogni cittadino. Come vede, la tabella di marcia è chiara, come chiari sono gli obiettivi. Rispetteremo le scadenze”.
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici Rughetti evidenzia la necessità di iniettare nuove competenze nella macchina amministrativa. L’età elevata dei dipendenti pubblici rispetto alla media europea non aiuta la modernizzazione della Pubblica Amministrazione in termini di competenze tecnologiche – conclude il sottosegretario – Quello che si sta cercando di fare con la riforma della PA in corso è di creare spazi per “svecchiare il sistema” innestando “nativi digitali” tra i dipendenti. In via generale, comunque, tra gli obiettivi del Governo vi è l’ampliamento delle competenze digitali in termini di opportunità occupazionali e di carriera, nonché lo sviluppo di attività congiunte con le Istituzioni Pubbliche, l’industria e gli altri attori di rilievo per stimolare l’avvio di iniziative e partnership a livello nazionale ed europeo, ed infine la realizzazione di una piattaforma di comunicazione europea sul tema degli e-Skills che riunisca il maggior numero possibile di stakeholder pubblici e privati”.