L’emittenza locale e le radio potrebbero essere una delle chiavi che consentiranno a Rai Way di aprirsi al mercato, sul modello di quello che sta avvenendo in Trentino, dove la Tv di Stato è anche operatore di rete della maggior parte delle radio locali, a cui offre il servizio di messa in onda del segnale. Lo dice Stefano Carli su Affari&Finanza di Repubblica, che sottolinea come per le oltre 500 Tv locali sul territorio nazionale si registri un momento di difficoltà per il calo della pubblicità, e sia quindi necessario trovare un modo per risparmiare sui costi dell’infrastruttura. La prossima disponibilità delle Torri Rai – finora disponibili soltanto per la trasmissione della Tv pubblica – potrebbe rappresentare la soluzione a questo problema, in una situazione in cui il valore aggiunto della società degli impianti della Tv di Stato, guidata dall’ad Stefano Ciccotti, è proprio quello di essere diffusi in modo capillare sul territorio.
Questa soluzione, inoltre, sarebbe utile per aggirare il fatto che il mercato delle emittenti nazionali sembrerebbe al momento sostanzialmente saturo, dopo che EiTowers ha siglato l’accordo con Urbano Cairo per gestire la nuova frequenza in via di acquisizione dell’editore di La7, e mentre Timb si rafforza grazie all’accordo con il gruppo Espresso e stringe l’accordo con Sky per la messa in onda di 5 nuovi canali della società di Rupert Murdoch sul digitale terrestre.
La quotazione in borsa di una percentuale attorno al 30% di Rai Way è prevista, secondo quanto anticipato nelle scorse settimane anche dal direttore generale Luigi Gubitosi, entro la fine dell’anno, e porterebbe a una valutazione complessiva della società delle torri Rai di circa un miliardo di euro, leggermente meno dell’1,3 miliardi di cui si era vociferato finora.