“L’innovazione tecnologica come chiave del semestre Ue a guida italiana”. Lo dice il premier Matteo Renzi durante l’intervento alla Camera sul semestre di presidenza italiana, evidenziando come “l’innovazione tecnologica sia anche la chiave per affrontare la questione della PA e quella energetica”.
Crescita e competitività sono i punti chiave, le “priorità assolute” delle politiche dell’Unione europea per il futuro come precisato anche nel documento che Renzi ha presentato al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy in un documento intitolato “Un nuovo inizio per l’Europa“. Tra le esigenze evidenziate da Renzi c’è quello di “incoraggiare le riforme strutturali” sul piano nazionale, per sfruttare al massimo il potenziale del mercato interno.
“Bisogna agire su molti fronti – sottolinea il documento – Occorre stimolare le riforme strutturali, i benefici del mercato unico devono essere sfruttati ulteriormente, le azioni a livello Ue sono richiesti in molti settori, tra cui l’occupazione, l’energia e l’agenda digitale. Abbiamo bisogno di creare le giuste condizioni che generano innovazioni e di rafforzare la nostra competitività”.
“La visione economica della Ue – specifica la lettera firmata insieme a Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per gli affari Europei – deve cambiare. L’attuale congiuntura politica chiede un cambiamento profondo nella definizione dell’agenda politica dell’Ue. È giunto il momento di ripensare, con nuove idee, la strategia politica più efficace per ripristinare la crescita, creare posti di lavoro e promuovere la coesione. Questo è anche il modo migliore per migliorare la sostenibilità fiscale”.
Tra le “ricette” proposte dal Governo italiano in vista del summit Ue previsto a Bruxelles giovedì e venerdì, c’è, per il mercato interno, la necessità di sfruttare le potenzialità nei servizi e nell’energia, e creare un mercato unico per le tlc e i servizi online. E poi ridurre il peso della regolazione comunitaria e promuovere gli accordi di scambio con altre economie. Quanto alle riforme strutturali, “chiedono tempo” per dare risultati, e per questo l’Unione europea dovrebbe sostenere “le agende per le riforme degli Stati membri e rafforzare gli incentivi per realizzarle”.
Inoltre nel documento si sottolinea che “una risposta europea efficace alla crisi economica e finanziaria deve tener conto dell’importanza dell’economia reale e dei settori della manifattura e dei servizi”.
E’ necessario invertire la rotta del calo degli investimenti – sottolinea la lettera – puntando in particolare sull’energia e sui servizi per le tlc. “Il mercato unico per l’energia, che è la chiave per la crescita e la sicurezza energetica, ha bisogno di essere accompagnato da investimenti in interconnessioni e reti di trasmissione in tutta Europa – si legge nel documento – E il settore digitale necessita di investimenti in infrastrutture e progetti di lungo termine”.