Messaggi spam in diminuzione, ma il “cyber crime” diventa
sempre più a sfondo politico. E’ quanto emerge dal rapporto
McAfee sulle minacce online del quarto trimestre 2009.
Lo scorso anno sono stati registrati in media circa 135 miliardi e
mezzo di messaggi spam al giorno, ma nel quarto trimestre c’è
stato un calo del 24%. In compenso gli spammer sfruttano sempre
più le notizie di cronaca e le tragedie globali. Aumentano gli
attacchi informatici spinti da motivazioni politiche, e prendono di
mira soprattutto i social network, come il recente attacco a
Twitter da parte dell’ “Iranian Cyber Army”. Sono in aumento
anche le truffe di pishing legate ai mondiali di calcio del 2010,
così come i cavalli di troia con riferimenti al programma di
vaccinazione per il virus dell’influenza A.
Un altro dato significativo che emerge dal report McAfee è il
sorpasso della Cina sugli Usa nella produzione di reti botnet,
quelle che creano pc “zombie” guidati da cyber-criminali e in
grado di attaccare altri pc. Negli Usa infatti la produzione di pc
“zombie” è passata dal 13,1% del terzo trimestre al 9,5% del
quarto trimestre, agevolando così il sorpasso della Cina, che è
ora il principale produttore con il 12%. Gli Usa restano invece
primi al mondo per la produzione di spam, davanti a Brasile e
India.
Per quanto riguarda il totale dei contenuti malevoli, la leadership
spetta al Nord America, con l’area di Europa, Medio Oriente e
Africa al secondo posto e Asia/Pacifico al terzo. In Europa al
primo posto troviamo la Germania, seguita da Olanda e Italia.