Tangenti per 800mila euro, suddivise in più tranches e trasportate in borsoni sportivi direttamente al settimo piano degli uffici di Finmeccanica di via Monte Grappa a Roma. È quanto emerso nell’ambito dell’inchiesta sul sistema di tracciabilità di rifiuti Sistri della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che, questa mattina, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’ex presidente e ad di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini.
Il denaro sarebbe stato trasportato in borse uguali a quelle utilizzate dai calciatori della squadra abruzzese dilettantistica Pescina Valle del Giovenco, della quale era patron l’imprenditore Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato della Selex, società del Gruppo Finmeccanica.
Secondo quanto si è appreso, l’ingente somma sarebbe stata poi divisa tra lo stesso Guarguaglini e l’ex direttore delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, ai domiciliari dallo scorso 24 marzo. In quell’occasione furono eseguite anche una serie di perquisizioni nell’abitazione e negli uffici di Guarguaglini per il quale il pm aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, rigettata però dal gip.
Nel corso di questi mesi, una serie di approfondimenti investigativi, supportati da intercettazioni telefoniche e acquisizioni di atti e documenti, hanno portato a raccogliere nuovi elementi di colpevolezza nei confronti dell’ex ad del Gruppo e alla misura cautelare eseguita oggi. A confermare l’arrivo di questi borsoni sportivi è stata la storica segretaria di Guarguaglini, Patrizia Silverio.
La misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita nei confronti dell’ex presidente e ad di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, nasce “dagli sviluppi investigativi conseguiti all’esecuzione di analoghe misure cautelari disposte nell’aprile 2013 e nel marzo 2014 – scrive in una nota il procuratore aggiunto di Napoli, Giuseppe Borrelli, a seguito delle quali è stato possibile delineare ulteriori responsabilità e interessi personali nel condizionamento delle scelte operate in seno al gruppo in fase di affidamento, realizzazione ed esecuzione” del sistema di tracciabilità dei rifiuti denominato Sistri.
Il progetto Sistri, sul quale era stato apposto il “segreto di Stato”, fu assegnato nel 2009, con affidamento diretto del ministero dell’Ambiente a Selex service management Spa, azienda della holding Finmeccanica. Secondo i pm partenopei, in violazione del contratto, Selex affidò ad altre società progettazione, realizzazione e distribuzione dei dispositivi tecnici, corsi per la formazione del personale, costruzione dei centri in cui collocare le infrastrutture e il call center.