Finisce l’avventura di Orkut, il social network di Google creato nel 2004, ben dieci anni fa, un mese prima di Facebook e quando le reti social erano appena agli albori. Ma il sito di Google non ha mai conquistato il pubblico (tranne in Brasile, dove ha avuto un enorme successo) e oggi Big G ha finalmente deciso di mandare Orkut offline.
Accadrà dal 30 settembre, come annuncia oggi Google in un post sul suo blog ufficiale, per dare tempo a chi lo utilizza di esportare profili e dati usando Google Takeout. Le communities nate intorno ad Orkut invece resteranno attive, grazie a un archivio che Google metterà a disposizione.
Google ha deciso di chiudere Orkut, si legge nel post, per concentrarsi sulle altre sue attività nel mondo del social networking: YouTube, Blogger e Google Plus, dove le community “sono cresciute molto più di quella di Orkut”.
Orkut ha avuto una vita sorprendentemente lunga considerato il suo scarso successo, forse a segnalare la riluttanza di Google a rinunciare al suo social network.
Ancora più sorprendente, perché isolato, il successo ottenuto da Orkut in Brasile, dove, senza un marketing mirato da parte di Google verso gli utenti brasiliani, il social network è diventato presto il primo player del mercato, tanto che la sede di Orkut è stata spostata in Brasile nel 2008.
A marzo 2011, il presidente di Google Eric Schmidt parlava ancora in termini entusiastici della popolarità di Orkut in Brasile come segno del ruolo di Google nel social networking; allora il sito aveva 32,7 milioni di utenti in Brasile, tre volte più di Facebook. Ma alla fine anche nel Paese sud-americano Facebook ha avuto la meglio e già a fine 2011 aveva superato Orkut per numero di utenti e a fine 2012 era diventato di gran lunga il numero uno dei siti social.
Secondo il dati di Orkut, circa il 50,6% dei suoi utenti è in Brasile, il 20,4% in India, mentre gli Usa pesano per il 17,7%. Ma su tutti i mercati, Facebook ha ormai saldamente assunto la leadership.