“L’importante è che sia arrivata una soluzione che darà a Telecom una capacità e una libertà di manovra che secondo me aveva anche prima, ma adesso è esplicita”. Questo il commento di Gabriele Galateri, il presidente di Generali, alla scissione di Telco il veicolo cui fa capo il 22,4% di Telecom e di cui la compagnia triestina è azionista. “Quindi Telecom ha tutte le condizioni per procedere in un settore che a mio giudizio continua ad avere un grandissimo potenziale ed è fondamentale per lo sviluppo del nostro sistema economico”, ha sottolineato Galateri, interpellato da Radiocor a margine dell’assemblea Ania.
Quanto a Generali, che si troverà a detenere direttamente il 4,3% di Telecom, “la scissione di Telco porta evidentemente ad avere la disponibilità delle azioni nei tempi in cui questo sarà possibile dopo le varie autorizzazioni”. Pertanto la compagnia “continua nella strategia indicata da Mario Greco di gestire i suoi attivi in maniera autonoma e indipendente e con attenzione agli interessi degli assicurati”.
Il 26 giugno il cda di Telco ha approvato anche la scissione della società. Per effetto di quest’ultima, spiegava Telco, “si determinerà l’assegnazione a quattro società beneficiarie di nuova costituzione, interamente controllate da ciascun azionista, della quota di propria competenza della partecipazione detenuta da Telco in Telecom Italia (22,4% del capitale ordinario), ossia: il 14,77% alla newco controllata da Telefónica, il 4,32% a quella del Gruppo Generali e l’1,64% a ciascuna delle newco controllate rispettivamente da Intesa Sanpaolo e da Mediobanca”.
“Nel contesto della scissione – si leggeva nella nota – è previsto l’integrale rimborso da parte di Telco del finanziamento bancario (euro 660 milioni al 30 aprile 2014) e del prestito obbligazionario sottoscritto dai soci (euro 1.750 milioni di valore nominale più Euro 70 milioni di interessi maturati al 30 aprile scorso), oltre agli interessi che matureranno sino alla data di rimborso, mediante risorse derivanti da finanziamenti soci in favore di Telco, da erogarsi in misura proporzionale alle quote di partecipazione degli azionisti nella Società subito prima dell’esecuzione della scissione”. Pertanto in sede di scissione a ciascuna newco verrà attribuito, oltre al pacchetto di azioni Telecom Italia, il finanziamento soci di rispettiva competenza.
Il perfezionamento della scissione è subordinato all’autorizzazione da parte delle seguenti Autorità: Conselho Administrativo de Defesa Econômica “Cade” (Autorità antitrust brasiliana); Agência Nacional de Telecomunicações “Anatel” (Autorità regolamentare brasiliana); Comision Nacional de Defensa de la Competencia “Cndc” (Autorità antitrust argentina) e, per quanto di competenza, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni “Ivass” (Autorità regolamentare italiana).
Quanto a Telco, rimarrà in vita con un capitale minimo e senza alcuna azione Telecom Italia in portafoglio, con l’obiettivo di gestire le attività e passività residue in bilancio. Terminata questa fase, ne è prevista la liquidazione.