L’operatore telefonico francese Orange ha diffuso una nota nella quale afferma di chiamarsi fuori dalla partita per il consolidamento del settore delle telecomunicazioni francesi. In sostanza, l’azienda rinuncia al progetto di fusione con Bouygues Telecom che, sebbene mai delineato ufficialmente, era stato confermato da numerose fonti nei mesi scorsi.
I titoli delle due società stanno cedendo oltre il 3% sui listini di Parigi. Secondo fonti ben informate, a far naufragare l’operazione è stato il prezzo troppo elevato chiesto da Bouygues per l’acquisizione. Naufraga quindi, per il momento, il progetto del governo francese, azionista di Orange con una quota del 27%, di ridurre il numero di operatori sul mercato della telefonia transalpino, teatro di una guerra al ribasso sui prezzi che rischia di avere effetti pesanti su ricavi e occupazione.
Proprio lo scorso 12 giugno, il ministro dell’Economia, Arnaud Montebourg aveva spiegato che il governo francese era intenzionato a spingere sul consolidamento delle telco mobili, puntando a ridurre da quattro a tre il numero degli operatori con l’obiettivo “di far finire la distruttiva guerra dei prezzi che soffoca il settore”. Parole pronunciate all’indomani dell’annuncio di Bouygues dell’intenzione di tagliare 1516 posti di lavoro (pari al 17% del personale) dopo il fallimento dei negoziati per gli accordi con Orange e Ilaid.