LA PROPOSTA

E-health, i big dell’Ict a Lorenzin: “Serve un ecosostema digitale”

Otto grandi aziende, tra cui Telecom e Poste Italiane, presentano al ministro una proposta per lo sviluppo del fascicolo sanitario elettronico. In campo anche l’associazione Nova. Il presidente Federico Gelli: “Curare meglio e spendere meno è possibile”

Pubblicato il 02 Lug 2014

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I big nazionali dell’Ict scendono in campo a sostegno dell’e-health. La proposta sviluppata da Engineering, Dedalus, Poste; Telecom, TBS Group, Noema Life, Exprivia, Reply – per la costruzione di un ecosistema digitale per la sanità è stata presentata al ministro Beatrice Lorenzin. L’associazione Nova per il tramite del suo presidente e deputato del PD Federico Gelli, ha promosso la presentazione. L’obiettivo del progetto e dell’incontro è stato rappresentare la maturità e la volontà dell’industria di sostenere in modo convinto il nuovo patto della salute e in particolare quelle iniziative che prevedono la digitalizzazione dei processi amministrativi, di assistenza e cura, a vantaggio di una sanità più efficiente, più appropriata e che costi meno.

Una prima concreta proposta, portata sul tavolo del ministro ha riguardato il Fascicolo Sanitario Elettronico come infrastruttura di conoscenza condivisa per i cittadini e per i professionisti. “Curare meglio e spendere meno è possibile – ha detto Gelli dopo l’incontro – e oggi abbiamo l’occasione del patto per la salute e al suo interno gli obiettivi di sanità digitale, a testimoniare come non ci possa essere cambiamento organizzativo senza innovazione tecnologica. Il nostro impegno come associazione Nova – ha aggiunto – è quello di procedere in tempi rapidi a far crescere il numero delle imprese che condivideranno: l’iniziativa dell’ecosistema digitale per la sanità, la proposta sul Fascicolo Sanitario Elettronico e su altri contenuti che nei prossimi mesi saranno sviluppati a sostegno del patto per e.Health”.

Il ministro Beatrice Lorenzin ha concretamente manifestato il proprio interesse, apprezzamento e soddisfazione per l’iniziativa in quanto coerente e a sostegno della sua linea politica, tracciata attraverso il patto per la salute che delinea negli obiettivi di digitalizzazione un nuovo rapporto pubblico privato quale acceleratore dei processi di innovazione e cambiamento. “La nostra certezza è che il Ministero saprà cogliere, nei modi nelle forme che riterrà opportune, la nostra proposta anche sfruttando adeguatamente il rinnovato ruolo dell’agenzia digitale – ha concluso il presidente di Nova – e che saprà portare avanti i processi di innovazione in sanità anche come volano per il cambiamento in tutta la Pubblica amministrazione”.

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