Conto alla rovescia per l’annuncio del nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Il ministro della Semplificazione e PA, Marianna Madia, ha confermato ieri sera a margine del dibattito della Festa dell’Unità di Roma, che il nome verrà svelato in occasione di Digital Venice, il prossimo 8 luglio. In questo giorni si sono intensificati i contatti tra Madia e il premier Matteo Renzi per scegliere il successore di Agostino Ragosa tra una rosa di cinque nomi, frutto della selezione degli oltre 150 curricula arrivati a Palazzo Vidoni. L’intenzione del governo è quella di optare per un nome largamente condiviso dall’esecutivo dato che il tema dell’Agenda digitale è uno di quelli sui cui Renzi – vista anche la scommessa sulla riforma della PA – ci mette la faccia.
“Il dg sarà individuato tra i candidati che presentino una particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di innovazione tecnologica e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione di processi di innovazione”, fanno sapere da Palazzo Vidoni.
Contestualmente il ministro Madia è lavoro anche sulla scelta di altre due cariche che vanno di pari passo a quello del direttore di Agid sulla strada dell’attuazione dell’Agenda. Si tratta del Digital Champion, praticamente il front man del governo in Europa sui temi del digitale, e del presidente del comitato di indirizzo dell’Agenzia, che – da statuto – deve essere guidato da un rappresentante della Presidenza del Consiglio e formato da un rappresentante del Mise, uno del Miur e uno del ministero della Funzione Pubblica, insieme a due rappresentanti della Conferenza delle Regioni e del Tavolo permanente per l’Innovazione. Il governo starebbe puntando a scgeliere una figura yecnica per la presidenza e una più politica per il Digital Champion.
Non è un caso che il governo voglia dare l’annuncio proprio a Digital Venice. L’evento è infatti occasione per ufficializzare le strategie del governo in tema di digitale nelle queli l’Agid gioca un ruolo di primo piano. Strategie anticipate nel Programma della Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea .
“La creazione di un quadro normativo moderno e dinamico, che consenta la rimozione delle barriere al commercio elettronico e il completamento del mercato unico digitale, è una questione di assoluta priorità – si legge nel programma – Considerando che il mercato delle telecomunicazioni è la pietra angolare di quello digitale, la Presidenza italiana si impegnerà a favorire un accordo in Consiglio e a concludere i successivi negoziati con il Parlamento europeo”.
La presidenza lavorerà per raggiungere un accordo sulla proposta sulla sicurezza delle reti e dell’informazione e cercherà di far progredire il negoziato sulla Direttiva relativa all’accessibilità dei siti web.
Ma per progredire verso una vera economia digitale, l’Ue deve colmare le lacune delle proprie infrastrutture e reti. In questo senso verrà avviato un dibattito sulla creazione di un quadro regolamentare stabile e trasparente per gli investimenti necessari, promuovendo anche un dibattito su come sostenere il processo, facendo il miglior uso possibile dei Fondi strutturali disponibili, delle iniziative della Bei e dei programmi europei come Orizzonte 2020.
Altro pilastro del programma è l’infrastruttura umana. La presidenza italiana si impegna a sostenere la “ Grande coalizione per l’occupazione nel settore digitale” a livello Ue, nel contesto, tra l’altro, delle iniziative in corso per l’occupazione giovanile, e stimolerà un dibattito sull’integrazione delle competenze digitali nella formazione sin dai primi anni del percorso scolastico.
“In considerazione del ruolo essenziale svolto dalla pubblica amministrazione nell’economia digitale – prosegue il documento – la Presidenza favorirà una riflessione sul coordinamento politico in materia di appalti pubblici digitali, come mezzo per effettuare risparmi significativi e al fine di sostenere gli investimenti delle imprese europee”.
La presidenza italiana intende promuovere lo sviluppo di servizi pubblici digitali transfrontalieri, e in particolare la creazione di piattaforme europee interoperabili, come per esempio un quadro comune per la gestione dell’identità elettronica dei cittadini. Progredire verso un’ “Identità elettronica dei cittadini dell’Ue” rappresenta un progetto prioritario.