161 giovani talenti riuniti a Venezia per #RestartEurope, l’evento organizzato da Microsoft, Avanade, HP, StartupItalia!, Vodafone e Unicredit Start Lab nella giornata di apertura di Digital Venice. Le parole più pronunciate nei loro interventi sono state consapevolezza, conoscenza, cooperazione, coinvolgimento, motivazione, condivisone delle migliori pratiche. L’Europa moderna disegnata dai ragazzi che hanno partecipato all’evento da 24 Paesi ha un denominatore comune, un abilitatore che vale per tutti: il digitale.
“In tutti i tavoli di lavoro – si legge in una nota di Microsoft – Digital Education, Digital Economy, Digital Jobs, Digital Democracy, Digital Cities, i punti di partenza sono stati proprio il senso di comunità ed i temi della partecipazione e condivisione, resi possibili grazie alla rete. La riduzione del digital divide è stata una richiesta trasversale e comune a tutti i workshop, per garantire l’accesso allargato a internet ed agli strumenti tecnologici”.
“In Microsoft crediamo fortemente nel potere del digitale per aiutare le persone e le organizzazioni a esprimere il proprio potenziale, a ‘essere di più’ e a fare ‘di più’ – afferma Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia – Siamo certi che gli innovatori presenti oggi, provenienti da 24 Paesi, abbiano sviluppato raccomandazioni strategiche per far evolvere l’Agenda digitale europea. Soprattutto, crediamo molto nello spirito di collaborazione e nella grande motivazione che hanno animato il nostro evento”.
“La tecnologia sta permettendo ai nostri clienti di diventare sempre più digitalizzati. I fiumi di carta stanno diventando ormai fiumi di dati elettronici, le transazioni possono essere fatte di persona o virtualmente e il fulcro del business può essere ormai in ogni luogo – dichiara Andrew Smith, head of Service lines Europe, Africa e Latin America di Avanade – Questa trasformazione è guidata da quattro macro trends: mobilità, Big Data, Cloud e Social Computing”.
“L’Agenda digitale europea rappresenta una priorità e una grande opportunità di trasformazione, anzitutto culturale – dice Stefano Venturi, amministratore delegato del Gruppo HP in Italia e corporate vice president Hewlett-Packard Inc – Per raggiungere anche in Italia questi sfidanti obiettivi occorre partire dalle persone e in particolare dai giovani, nativi digitali e quindi utenti privilegiati nel recepire e far leva sui vantaggi delle nuove tecnologie per affrontare le sfide di domani. In quest’ottica l’incontro di oggi rappresenta un’occasione importante di condivisione di esperienze e una possibilità straordinaria di dar voce ai giovani innovatori, valorizzandone il talento e le idee, a beneficio dello sviluppo socio-economico italiano”.
“Vodafone è fortemente impegnata nello sviluppo delle infrastrutture di rete a banda larga e ultralarga con l’obiettivo di garantire la migliore esperienza cliente nell’uso dei servizi di nuova generazione – ha affermato Markus Reinisch, public policy director del gruppo Vodafone – Siamo lieti di partecipare alla creazione di eventi come #RestartEurope, che hanno l’importante compito di contribuire alla realizzazione di un ambiente favorevole all’economia digitale”.
Il tavolo di lavoro sulle Digital Cities ha permesso agli innovatori di focalizzarsi sulla città come laboratorio di innovazione e di auspicare la creazione di una piattaforma comune per la condivisione delle migliori pratiche a livello europeo, ma anche per la gestione efficiente delle emergenze attraverso il ricorso agli open data.
Il tavolo di lavoro Digital Democracy si è soffermato sulla richiesta di una maggiore trasparenza di dati, informazioni e documenti, funzionale a una vera partecipazione ai processi decisionali della vita politica da parte della collettività.
Il tavolo Digital Education ritiene prioritari la diffusione più pervasiva della cultura digitale tra gli educatori, l’aggiornamento anno su anno dei curricula scolastici ed un ripensamento vero e proprio dello spazio fisico in cui avviene la didattica, affinché sia funzionale alla promozione dell’interazione tra docente e studente.
Gli innovatori riuniti attorno al tavolo Digital Economy hanno proposto da una parta la creazione di una piattaforma aperta di condivisione del flusso di innovazioni sviluppato dalle nuove imprese tecnologiche con le economie tradizionali, dall’altra la riduzione della distanza tra il mondo della ricerca e il mondo dell’impresa.
Il workshop Digital Jobs ha auspicato un ripensamento globale del mondo del lavoro, con il superamento delle barriere nazionali e la proposta di un sistema contributivo unificato per favorire i movimenti dei lavoratori da un Paese e l’altro all’interno dell’Europa.