Venezia come caso di studio per lo sviluppo della banda larga: il tema è stato al centro di uno dei convegni che ha aperto “Digital Venice 2014”, intitolato “Ultra-broadband growth: the Venice model”. E’ toccato al direttore generale del Comune di Venezia, Marco Agostini portare l’esperienza del capoluogo lagunare, che dal 2009 ha adottato una politica di sviluppo della banda larga, inserendo nello statuto dell’ente, quale inalienabile diritto del cittadino, anche quello di usufruire della connettività verso la rete. In questi anni, ha ricordato Agostini, l’investimento dell’amministrazione comunale per il progetto della banda larga, interamente di proprietà dell’ente, è stato di oltre 26 milioni di euro, con la posa di 130 km. di fibra ottica a 144 cavi e 58 km. di rilegature, 215 hotspot e collegamenti con ponti radio per le isole più lontane dal centro storico.
A fronte dello sforzo economico, notevoli sono ora sia i risparmi, in relazione ai servizi che non vengono più acquistati da società esterne, sia i vantaggi per i cittadini. Sono infatti 121 le sedi comunali collegate; il VoIP (Voice over IP, la telefonia via Internet) è attivo in 17 sedi comunali e nelle sedi della Corte d’Appello e della Cittadella della Giustizia. E anche i 130 punti di videosorveglianza sfruttano la banda larga del Comune per trasmettere le immagini alle sale operative delle forze dell’ordine. Nel corso di questi anni, sono diventati “cittadini digitali” oltre 53 mila utenti, che accedono giornalmente ad Internet usufruendo della connessione wifi gratuita messa a disposizione dal Comune (di questi 41 mila sono residenti). Agostini ha infine ricordato il progetto della City Pass “Venezia Unica”, che già utilizza, ma utilizzerà ancora di più, in un prossimo futuro, la rete a banda larga cittadina per garantire a residenti e turisti la fruizione di molti servizi attraverso un’unica card.