Si chiama Usher, come la maschera che a teatro accompagna gli spettatori fino alla poltrona, la soluzione cloud e la app che MicroStrategy ha costruito da alcuni mesi per entrare nell’era della gestione delle identità digitali e liberare gli utenti dall’uso delle password, che l’azienda considera ormai “obsolete per la sicurezza e solo fastidiose per gli utenti”. «Questo è la prossima grande onda di mercato», spiega Michael Saylor, fondatore, chairman e Ceo dell’azienda americana produttrice di software per la business intelligence, soluzioni mobile e servizi basati sul cloud che aggiunge: «Solo 36 mesi fa la mobile identity aveva poco senso, adesso è più che utilizzabile».
All’apertura della Global User Conference che si tiene in queste ore a Barcellona Saylor ha ricordato che il mercato IT sta cambiando sulla base di tre filoni: analytics, mobile e identity, tutto questo accelerato dall’utilizzo di tecnologie cloud. «Possiamo far partire in un’ora un progetto che avrebbe richiesto mesi per essere messo a punto in passato», dice Saylor, e questa tendenza sta ulteriormente accelerando.
Sono però filoni di tecnologia e cambiamento ben conosciuti. Per MicroStrategy infatti non è soltanto una questione di costi e di velocità nel deployment delle soluzioni, ma anche delle certificazioni necessarie per operare nel mondo globalizzato: «Serve una massa critica di esperti, persone che hanno focalizzato la loro intera carriera su questi temi per riuscire ad essere efficaci nelle certificazioni e compliance in tutto il mondo: si può fare ma perché farlo farlo se puoi avere questo servizio fatto da terze parti come noi e Amazon o altri partner cloud?».
Il problema della certificazione e compliance normativa è centrale per MicroStrategy, tanto che l’azienda ha presentato una soluzione di business analytics offerta insieme al cloud di Amazon e di altri partner cloud. Con l’offerta di un periodo di prova di trenta giorni per le app di business intelligence dell’azienda più i servizi ad esempio di Amazon. Oltre a Amazon, analoghi accordi sono stati stretti anche con altri fornitori di cloud e system integrator europei, «Tra i quali ad esempio T-Systems», ha detto al Corriere delle Comunicazioni Saylor. Sono accordi diversi proprio per adeguarsi alle normative dei Paesi europei più stringenti in fatto di privacy di quelle statunitense. «Un problema che noi vediamo come una opportunità – dice Saylor – perché da tempo abbiamo investito tantissimi soldi e tempo e persone per trovare soluzioni che funzionino per le differenti normative, e questo ci dà un vantaggio competitivo sulla concorrenza». Saylor ha poi spiegato che l’azienda impiegherà differenti tipi di biometria (dalle impronte digitali sino al riconoscimento volti) grazie alla crescita delle funzionalità dei sistemi operativi e potenza degli apparecchi mobili a disposizione degli utenti.
«Il vero messaggio della nostra azienda – ha detto il nuovo responsabile del marketing, ex capo globale della comunicazione di SAP, Marcus Starke – è il tempismo, il time to market: nel mondo di oggi bisogna essere più veloci dei competitor e noi vogliamo abilitare i nostri clienti ad essere più veloci».
Uno dei temi legati alla gestione delle identità e dei sistemi di autenticazione, che spesso secondo MicroStrategy sono antiquati e basati su paradigmi vecchi di venti o trent’anni, organizzati attorno a grandi, vecchi database che contengono tutte le password e le identità digitali associate, è quella della sicurezza: «Non c’è giorno in cui – dice Saylor – non si apra un giornale e non si legga di violazioni di sicurezza in un’azienda. I danni hanno superato i 300 miliardi di euro l’anno. Ci sono CIO che vengono licenziati per via del cybercrimine. E il 50% dei dati che circolano nelle aziende non è sicuro, senza contare che l’80% delle violazioni di sicurezza sono basate su password troppo deboli. Ci sono 30 milioni di password che vengono usati illegittimamente, per commettere crimini da parte di terzi, in ogni momento. È l’altro rovescio della medaglia quando si parla di big data, di aumento della mobilità, di tutto accessibile».
Saylor da tempo ha fama di essere un guru per questo settore, dato che nel libro che ha scritto nel 2012, “The Mobile Wave”, il Ceo di MicroStrategy ha indicato chiaramente quali sono i vettori di sviluppo per il settore della tecnologia nell’immediato futuro, e l’azienda sta lavorando per raggiungere quegli obiettivi. «Oggi – dice Saylor – in un’ora puoi configurare un account su Amazon Web Services, lanciare l’immagine della nostra macchina virtuale e costruire la dashboard da condividere con il gruppo di lavoro. In due giorni puoi integrarlo in tutta sicurezza nell’azienda».
Il mercato della mobilità secondo Saylor si è consolidato attorno ad Apple e Google, cioè iOS e Android: “Bastano questi due sistemi per coprire tutto il mercato di cui abbiamo bisogno per adesso. Non a caso il motto di MicroStrategy è “We mobilize your workforce”».
Il tema della sicurezza, che secondo Saylor è un problema di livello globale e che arriva fino ai più alti livelli fino al presidente degli Stati Uniti, «è in realtà una grande opportunità. Una opportunità di fare meglio rispetto a quello che è stato costruito negli ultimi 50 anni e che in pochissimo tempo sarà inadeguato».
Sul problema della “telemetria sociale” generato dai grandi social network, spiega alla fine Saylor, le cose stanno ulteriormente cambiando: «Il mobile, tablet e telefoni intelligenti, generano da mille a diecimila volte il volume di informazioni personale, diventa così molto facile vedere quali comportamenti sono strani, fuori scala, sospetti, e riuscire a fare business intelligence, per scoprire tentativi di violazione, truffe, furti ad esempio tramite carte di credito. Ma c’è di più: potete dare il vostro badge a vostra figlia e in pochi giorni posso dirvi chi è il suo fidanzato. La privacy non deve essere toccata ma in alcune circostanze può e deve essere violata per questioni di sicurezza, non solo nazionale ma anche più semplicemente familiare».
Secondo Saylor, la trasformazione presente è basata sul passaggio del computer dalla scrivania alla tasca delle persone, con la dismissione della carta e la trasformazione di interi settori. Come nota nel suo libro “The Mobile Wave” il fondatore di MicroStrategy, intrattenimento, pagamenti, social media, salute, educazione e crescita delle opportunità nei paesi in via di sviluppo sono alcuni dei vettori che cresceranno di più nei prossimi mesi grazie alle tecnologie di mobilità.