E’ il ruolo del cloud computing per l’innovazione tecnologica e la competitività dell’economia digitale europea al centro del discorso pronunciato da Harry Van Dorenmalen, chairman di Ibm Europe, a Digital Venice, nell’ambito della tavola rotonda degli operatori dell’economia digitale alla presenza del commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, e del premier Matteo Renzi. “Il cloud computing è uno dei catalizzatori principali della trasformazione digitale dell’Europa”, sostiene Van Dorenmalen. “Ne sono consapevoli più di tutti la stessa Vice presidente Kroes e la Commissione europea, che hanno fissato una precisa tabella di marcia per lo sviluppo del cloud computing in Europa”.
Il cloud non è solo per grandi aziende e multinazionali, ma uno strumento per aziende di tutte le dimensini per competere su scala globale, sottolinea Van Dorenmalen. Che continua illustrando i due principali fattori che decretano il successo nel cloud. “Primo, il cloud deve essere basato su standard aperti: elemento cruciale del cloud è permettere il flusso dei dati, che devono poter andare avanti e indietro attraversando i confini nazionali. L’Europa deve fare attenzione”, ammonisce il chairman di Ibm Europe, “a non cadere nalla trappola di pensare che restrizioni sui flussi di dati daranno ai cittadini una vita migliore. Restringere il flusso di dati cross-border è come bloccare le arterie vitali che sostengono il buon funzionamento dell’economia globale. Come ha detto la Kroes la scorsa settimana lanciando la Communication on Big Data della Commissione europea, i leader devono abbracciare i dati”.
C’è però un secondo fattore di successo, ed è la fiducia: “Dobbiamo prendere seriamente le preoccupazioni di cittadini e imprese sulla privacy dei dati”, afferma Van Dorenmalen. “Assicurare la fiducia nel mondo digitale e nel cloud è essenziale e qui è dove aziende e governi hanno un ruolo importante da svolgere: dovremo dimostrare che realizzare le promesse del cloud e dei dati non va a scapito della privacy”.