Il decreto Romani sarà approvato al prossimo Consiglio dei
Ministri. Ad annunciarlo lo stesso vice ministro con delega alla
Comunicazioni a margine della presentazione del bilancio delle
attività 2009 del Comitato media e minori. "Abbiamo recepito
le osservazioni di Camera e Senato e faremo molte modifiche",
ha detto Romani.
Il testo prevede, in materia di tutela dei minori, il divieto di
trasmissione di contenuti porno dalle 7 alle 23, una disciplina
molto più restrittiva sul parental control per i decoder
satellitari e una classificazione dei programmi nocivi per i
minori. Per quanto riguarda Internet è prevista l’assimilazione
– richiesta dalla direttiva europea, spiega Romani – fra reti
televisive e chi fa tv su Internet tramite Web casting o live
streaming. “Chi fa televisione su Internet deve sottostare alle
regole della televisione – chiosa il vice ministro -, tutto il
resto di Internet non è toccato da questa direttiva”.
Romani non perde l’occasione per “pungere” Sky. “Ci lascia
basiti la quantità di infrazioni al codice sui minori da parte di
Sky Italia” ha detto. Tuttavia, parlando del decreto che fra le
altre cose prevede l’abbassamento dei tetti pubblicitari per
l’emittente di Murdoch, il vice ministro ha detto di aver
apprezzato l’atteggiamento di Sky, “che non e' stato di
rottura con il Governo, come accaduto in passato per la norma
sull'Iva per le pay tv”.
Anche il capitolo Facebook torna nel dibattito. Romani ha
annunciato che i ministeri della Giustizia, Sviluppo Economico e
Interno stanno valutando come vigilare e prevedere meccanismi di
prevenzione, perché “laddove ci sono profili, ad esempio, di
istigazione all’odio, si deve poter intervenire, anche se nessuno
di noi immagina di interferire sui social network”.