L’assemblea dei soci di Telco ha approvato, in sede straordinaria, il progetto di scissione parziale della holding, già deliberato dal Cda, il cui perfezionamento è subordinato all’autorizzazione da parte del Cade (Autorità antitrust brasiliana), dell’Anatel (Autorità regolamentare brasiliana), della Cndc (Autorità antitrust argentina) e, per quanto di competenza, dell’Ivass.
I soci di Telco hanno inoltre deciso di ripianare la perdita di 583,4 milioni di euro mediante la riduzione del capitale sociale da 879,2 a 295,8 milioni di euro. In sede ordinaria, l’assise ha approvato il bilancio di esercizio al 30 aprile 2014 e confermato i consiglieri di amministrazione Fabrizio Vitiello e Amedeo Nodari, precedentemente cooptati in sostituzione di Massimo Perona e Filippo Maria Bruno.
La scissione, votata dal cda il 26 giugno, darà vita a quattro newco che si chiameranno Telco Te Spa, Telco AG, Telco IS e Telco MB e faranno capo rispettivamente a Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, ereditando erediteranno le partecipazioni in Telecom Italia. Dal progetto di scissione parziale non proporzionale, consultato nei giorni scorsi da Radiocor, si evince anche la ripartizione precisa dei debiti di Telco (tra finanziamento bancario di 660 milioni e prestito soci da 1,75 miliardi più 70 milioni di interessi) tra le quattro newco. A Telco Te, al quale andrà il 14,77% di Telecom (valorizzato in bilancio 0,92 euro per azione per complessivi 1,83 miliardi), faranno capo debiti per 1,636 miliardi e dunque un patrimonio netto pari a 193,75 milioni.
Quest’ultimo, di fatto, è il valore della newco che verrà presumibilmente verrà messo a bilancio dalla controllante. Per quanto riguarda Telco AG, la quota in Telecom, è come noto, pari al 4,32% (535,86 milioni di euro) a fronte di 479,1 milioni di debiti pro quota per un patrimonio netto di 56,7 milioni. Stessi numeri, invece, per Telco IS e Telco MB, entrambi titolari dell’1,64% del gruppo tlc (valorizzato 203,6 milioni da ciascuna) con debiti per 182 milioni e un patrimonio netto di 21,54 milioni. Tutte le partecipazioni che fanno capo ai soci italiani, complessivamente, valgono 100 milioni di euro, ragionando sempre in termini di patrimonio netto.
Nel contesto della scissione è previsto l’integrale rimborso da parte di Telco del finanziamento bancario (euro 660 milioni al 30 aprile 2014) e del prestito obbligazionario sottoscritto dai soci (euro 1.750 milioni di valore nominale più 70 milioni di interessi maturati al 30 aprile scorso), oltre agli interessi che matureranno sino alla data di rimborso, mediante risorse derivanti da finanziamenti soci in favore di Telco, da erogarsi in misura proporzionale alle quote di partecipazione degli azionisti nella Società subito prima dell’esecuzione della scissione. Pertanto in sede di scissione a ciascuna newco verrà attribuito, oltre al pacchetto di azioni Telecom Italia, il finanziamento soci di rispettiva competenza.