La Relazione annuale dell’Agcom è, sui temi del digitale “una relazione di transizione e si vede la grande difficoltà dell’Autorità che stenta a stare al passo con i tempi”. E’ il presidente di Asstel-Assotelecomunicazioni, Cesare Avenia, ad affermarlo, parlando a margine della presentazione della Relazione annuale 2014 dell’Autorità. Le perplessità di Avenia sono mirate alla regolamentazione 2.0. “Ci aspettiamo tantissimo nei prossimi periodi dall’Autorità perchè siamo in sofferenza” ha evidenziato il presidente dell’associazione che rappresenta tutta la filiera delle telecomunicazioni.
“Gli Over the Top rispondono a meccanismi di ricavo completamente diversi dal mercato tradizionale”, per questo, afferma Avenia, “bisogna rivedere l’Autorità perchè l’impresa, gli operatori, si riassettano continuamente ma devono sottostare ai provvedimeni ex ante dell’Authority”. Insomma, incalza Avenia, “noi non giochiamo la stessa partita degli Over the Top”.
Gravi carenze nella relazione le rilevano i consumatori. “Non si parla dei comportamenti scorretti delle aziende, né si accenna alla grave arretratezza della rete”, dichiarano in una nota congiunta Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. In primo luogo, si legge in una nota, “è mancata dal tutto una chiara denuncia dei gravi ed inammissibili comportamenti assunti recentemente da alcuni operatori, che hanno reso a pagamento alcuni servizi prima gratuiti: ci riferiamo a Tim e Vodafone.
“Altra particolare carenza della relazione riguarda, invece, lo sviluppo della rete di telecomunicazioni in Italia: per velocità di connessione siamo al ventunesimo posto in Europa. La media della velocità di connessione in Italia è di 5,2 Mb al secondo, il 40% di Olanda, Svizzera e Repubblica Ceca; la metà di Svezia, Irlanda, Belgio, Danimarca e Regno Unito; molto al di sotto di Finlandia, Austria, Norvegia, Germania, Polonia, Russia Romania; meno di Ungheria, Spagna, Slovacchia, Francia e Portogallo. Appena un po’ meglio della Turchia (4,3 Mb/s). In Italia, ad oggi – concludono Trefiletti e Lannutti auspicando un piano di investimenti per la rete – ancora l’11% della popolazione non è coperta da banda larga fissa (Adsl) ad almeno 2 Mb (dati Between – Osservatorio Banda Larga). La copertura della banda ultra larga (30-100 Mb) raggiunge appena il 10% della popolazione.
Per Pietro Giordano, presidente di Adiconsum, “anche la relazione dell’Agcom rivela come si siano abbattuti i costi della telefonia, ma al contempo il divario digitale si sia solo minimamente ridotto”. L’Italia è un Paese con una copertura internet veloce del 50% – prosegue Giordano – Ciò significa che una grandissima parte di popolazione italiana è impossibilitata ad utilizzare questo strumento importantissimo per l’economia, per la democrazia e anche per una riforma reale della pubblica amministrazione.
Secondo l’associazione è oositiva l’attività sanzionatoria di Agcom nei confronti delle compagnie telefoniche. “Ma – avverte Giordano – i 3 milioni di euro recuperati devono tornare ai consumatori. Ricordiamo all’Agcom l’impegno economico di 500.000 euro dichiarato al Cncu (Consiglio nazionale consumatori e utenti) per incrementare e potenziare la conciliazione paritetica a favore dei consumatori vessati dalle aziende telefoniche. Impegno a tutt’oggi non mantenuto”.
Inoltre, ad avviso di Adiconsum i tanti disservizi recentemente subiti dai consumatori “dalla vicenda Wind a quella degli operatori mobili virtuali BipMobile e Italia.com o a quella di prezzo felice.it per l’e-commerce impongono la realizzazione di un Fondo alimentato dalle multe dell’Autorità e dalle compagnie telefoniche capace d intervenire in tali casi e un casi similari che certamente si realizzeranno vista la profonda trasformazione che sta avvenendo tutto il settore delle tlc”.