RISORSE UE

Accordo di partenariato, a settembre il via libera della Ue

L’annuncio del sottosegretario Delrio e del commissario agli Affari regionali Hahn: “Confronto positivo”. Nell’ambito dell’intesa saranno gestiti anche i fondi destinati all’Agenda digitale per il 2014-2020

Pubblicato il 18 Lug 2014

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L’Accordo di partenariato sarà concluso a settembre. L’annuncio è stato dato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e dal commissario Ueper la Politica Regionale Johannes Hahn in visita ufficiale in Italia.

“Abbiamo avuto un confronto positivo e dettagliato sull’importante tema dell’utilizzo in Italia degli investimenti europei di nuova generazione della politica di coesione e sulle questioni ancora in via di definizione relative all’Accordo di partenariato – si legge in una congiunta – Sulla base di questo confronto, possiamo dire che confidiamo che saremo in grado di concludere le negoziazioni e adottare l’Accordo di partenariato in settembre”.

“Sottolineiamo come l’elemento chiave di questo negoziato debbano essere la qualità e la bontà della programmazione affinché questi investimenti e cofinanziamenti nazionali possano creare sviluppo e lavoro nelle regioni italiane – proseguono i due – Stiamo facendo buoni progressi anche sui Programmi operativi, buona parte dei quali speriamo di poter adottare dopo la fine del 2014”.

Nella proposta di accordo inviata dall’Italia alla Commissione europea il 22 aprile scorso, dando avvio al negoziato formale con l’Unione Europea, sono tre i grandi obiettivi tematici: competitività delle imprese, occupazione e istruzione e formazione: “Su questi tre pilastri – spiegava Delrio in quell’occasione – si concentrano la maggior parte delle risorse, che ammontano a circa 32 miliardi, a cui vanno aggiunti i circa 10 miliardi del Fondo agricolo, un miliardo sulle macroaree e circa 600 milioni per la garanzia giovani. A questo vanno aggiunti i 24 miliardi di cofinanziamento del fondo di rotazione statale. In più, nei Por, i Piani operativi regionali, il cofinanziamento statale arriva al 70%, mentre l’altro 30% lo mettono le regioni”.

In questi mesi l’Italia ha individuato d’intesa con la Commissione un percorso per rafforzare e rendere più efficienti le amministrazioni, centrali e regionali, che gestiranno i programmi, con una riorganizzazione delle strutture e una semplificazione delle procedure. Nell’ambito dell’accordo saranno gestiti anche parte delle risorse destinate alla banda larga e all’Agenda digitale per il 2014-2020.

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