In Italia i dispositivi tecnologici e l’innovazione digitale si confermano driver di business sempre più rilevanti: strumenti capaci non solo di contribuire alla crescita dei consumi con un impatto positivo sull’economia del nostro Paese, ma anche di supportare i professionisti che fanno leva sull’hi-tech per rimanere competitivi. La fotografia è scattata dal Samsung Techonomic Index, secondo cui il mercato dell’elettronica di consumo in Italia può contare su una maggiore propensione all’acquisto di dispositivi hi-tech rispetto a quella registrata mediamente in Europa: in tre mese gli italiani hanno speso, infatti, circa 559 euro a testa in prodotti tecnologici: un dato nettamente superiore a quanto emerso in Spagna (360 euro), Germania (323), Gran Bretagna (274 euro) e Francia (223 euro).
Ma l’impatto sul business gioca un ruolo chiave anche nelle motivazioni che guidano la scelta d’acquisto in ambito tecnologico. Più di un terzo degli italiani (35%), infatti, decide di comprare nuovi dispositivi tecnologici di tipo mobile – smartphone, tablet o Pc – con l’obiettivo di utilizzarli a scopo professionale, confermando il trend crescente del Bring Your Own Device (Byod) sull’onda della sempre maggiore mobilità che caratterizza le professioni di oggi. Non stupisce, quindi, che la maggior parte delle persone in Italia (74%) scelgano di acquistare nuovi smartphone, tablet e Pc per ottenere migliori prestazioni tecnologiche, che sappiano supportarle quotidianamente nelle attività professionali. Risultati in linea con la media europea, che svelano, tuttavia, una maggiore propensione degli italiani ad acquistare nei prossimi tre mesi questo genere di dispositivi (38% rispetto al 30% della media in Europa), confermando la particolare predisposizione italiana alla spesa in hi-tech.
Dallo studio emerge dunque il quadro di un’Italia tecnologica, dove le persone si affidano alla tecnologia anche per informarsi e acquisire le conoscenze e le competenze professionali richieste dal mercato di oggi. I device, infatti, non sono utilizzati solo per fruire di contenuti digitali di svago – come musica e videogiochi – ma anche per arricchire il proprio bagaglio culturale e formativo: gli italiani, come i cugini europei, amano fruire di ebook e emagazine o di contenuti specificatamente professionali, sia che siano gratuiti (27% e 12%) sia che si tratti di contenuti a pagamento (10% e 4%). Se ebook e magazine digitali sono i contenuti per i quali la maggior parte delle persone è disposta a pagare (10% rispetto all’8% per le app di gaming, al 6% del download di musica o al 5% del download di video e film), quelli di tipo formativo e professionale sono i contenuti per i quali gli italiani hanno speso di più (circa 18 euro in un mese) preceduti solamente dalle app per Smart TV (21 euro in un mese), in linea con la media europea.
In un mondo in cui il lavoro è sempre più in mobilità, la tecnologia supporta i professionisti anche aiutandoli a rimanere in contatto con i propri cari nonostante il lavoro possa portare spesso lontano: il 17% degli italiani ama, infatti, usare lo strumento delle video-chiamate per mantenere vivi i rapporti con la famiglia e gli amici, un risultato superiore alla media europea (14%). Il 64% degli italiani (contro il 54% in Europa) si affida, inoltre, alla tecnologia per annunciare di aver ottenuto una promozione sul lavoro, dando la buona notizia tramite sms, social network o altri strumenti tecnologici.