La Corea mantiene il suo primato: prima terra della larga banda “wired”, con la più diffusa, capillare e veloce rete in fibra ottica, e adesso sempre la terra della banda larga ma questa volta wireless, con il primato per i servizi convergenti di prossima generazione della telefonia mobile, voce e dati.
Infatti, il Paese che ha il più alto tasso al mondo di telefonini a larga banda e il primo al mondo per record mondiali di commercializzazione di nuove tecnologie per il mercato apparecchi e infrastruttura nelle varie generazioni (ultimissimi l’Lte e il primo standard VoLTE, Voice over Lte), adesso segna un altro primato. LG e Samsung hanno presentato la settimana scorsa i primi due apparecchi compatibili con Lte Cat. 6 (due varianti dei popolari Samsung Galaxy S5 e LG G3) mentre i tre principali operatori di telefonia mobile – SK Telecom, KT e LG U+ – hanno aggiornato le proprie infrastrutture per consentire la velocità di connessione di 225 Mbps. Seoul è la prima capitale al mondo in cui si può navigare in mobilità a 225 Mbps con tariffa flat dal costo equivalente a 49 euro al mese, inclusa voce e accesso illimitato a canali televisivi digitali codificati via Lte-A e vari altri servizi locali. La copertura è già al 95% del territorio del Paese. La Corea è la prima, gli altri seguiranno.
I dati della diffusione dei telefonini smart e veloci in Corea sono in ogni caso impressionanti: in un paese di 50 milioni di abitanti circa, spiega al Corriere delle Comunicazioni Brian Ha, responsabile sviluppo aree di business per Qualcomm Corea, ci sono 55,1 milioni di apparecchi, pari a una penetrazione del 109,7%. Le quote di mercato fra le tre telco mobile sono nette: Skt detiene il 50% del mercato, KT il 30% e la più giovane delle tre, LG U+ (divisione del colosso coreano dell’elettronica e della chimica LG) il 20%. Anche la diffusione degli apparecchi telefonici a larga banda, cioè le ultime generazioni di telefonini capaci di navigare in standard Lte, sono diffuse in maniera molto chiara: quattro marchi controllano il mercato, cioè le coreane Samsung, LG e Pantech, e l’americana Apple. Presso i tre operatori, anche se con quote diverse, i telefonini sono diffusi in maniera simile: 55-60% Samsung, 20-30% LG, 10-15% Pantech, 6-8% Apple.
La possibilità di lanciare una tecnologia più veloce di trasmissione dati, cioè Lte Advanced, in tutta la Corea (grazie anche a una capillare copertura di fibra ottica per il backbone fino alle torri di trasmissione radio) segna un passaggio significativo anche per i paesi occidentali, visto che storicamente molte delle tecnologie messe in campo in Asia e soprattutto tra Corea e Giappone, poi arrivano tra i sei e i ventiquattro mesi dopo anche in Occidente.
La tecnologia Lte-A sfrutta una più efficiente distribuzione delle frequenze radio e la possibilità di accoppiare momentaneamente più canali per ottenere una maggior ampiezza di banda e quindi velocità, oltre a tecnologie per minimizzare e meglio gestire le interferenze tra celle (di dimensioni variabili) e ridurre il calo del segnale al bordo delle singole celle o gestire il passaggio da una cella all’altra o da uno standard di trasmissione all’altro a seconda della copertura senza perdere il segnale. Corriere delle Comunicazioni ha potuto visitare sia i centri di ricerca dei tre operatori telefonici che quelli dei due principali produttori di terminali coreani, cioè Samsung ed LG.
La velocità disponibile “sul campo” dei terminali è ragguardevole, comparata anche a test empirici d’uso fatti in Italia con terminali analoghi ma “frenati” da Lte in versione base.
I tempi per scaricare un film da 1 GB sul telefono (che ormai ha capacità di riprodurre anche stream di video codificati in 4K e visualizzarlo sullo schermo locale o su un televisore tramite cavetto di connessione) variano a seconda della connessione: con Lte base da 75 Mbps ci vogliono poco meno di due minuti, con Lte Wide band da 150 Mbps basta poco meno di un minuto mentre con il nuovo Lte-A wide band da 225 Mbps bastano 35 secondi.
Dietro a queste prestazioni ci sono tecnologie di Carrier Aggregation ed eMBMS (Evolved Multimedia Broadcast Multicast Service), che permettono trasmissioni dati e video molto performanti, mentre l’utilizzo del VoLTE come canale principale per la fonia è notevole, sia nella estrema rapidità con la quale viene stabilita la connessione sia per la nitidezza della voce.
Il VoLTE inoltre abilita la possibilità di utilizzare servizi avanzati in parallelo. Infatti le compagnie telefoniche coreane sono al lavoro per sviluppare servizi di piattaforma avanzati in competizione con quelli caratteristici degli Over The Top come Google, Facebook e Apple: messaggeria testuale e video, servizi di ricerca, navigazione, concierge digitale, social network coreani, vendita di prodotti in rete. La terra della larga banda gioca dunque la sua partita e il resto del mondo segue: sono in corso sperimentazioni a Melbourne ed in Germania, fa sapere Qualcomm, e anche produttori americani come Apple stanno potenziando l’impatto delle tecnologie radio per essere pronti con i propri terminali alla prossima ondata di connessioni veloci.
In Italia gli operatori principali si stanno attrezzando per le sperimentazioni e promettono in tempi non lunghi di rilasciare sulla propria rete i primi impianti a larghissima banda Lte-A, con risultati di performance e diffusione auspicabilmente migliori di quelli raggiunti sinora.