Tra le priorità del semestre di presidenza italiana UE ci saranno la riforma del diritto d’autore per adeguarlo ai tempi di internet e l’Iva degli e-book. Parola di Dario Franceschini, ministro dei Beni, Attività Culturali e del Turismo, durante un incontro a Roma, oggi, con il vice presidente della Federazione degli Editori Europei (FEP) Henrique Mota, il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo e il delegato italiano in seno alla Federazione Stefano Mauri.
“In sostanza il ministro ha spiegato che si impegnerà perché la normativa comunitaria cambi in modo da sostenere l’editoria, ai tempi del digitale”, spiegano dagli uffici del ministro, al nostro sito. “Bisognerà rispondere a un problema: la difficile concorrenza degli editori nazionali con i colossi multinazionali del web. Per altro, l’editoria ora è penalizzata dalla frammentazione delle normative sul diritto d’autore nei diversi Paesi europei”. “Le azioni da intraprendere, in occasione del semestre europeo, sono quindi soprattutto due: spingere verso un’armonizzazione del diritto d’autore comunitario e l’equiparazione dell‘Iva e-book a quella dei libri cartacei”. “Il ministro ha spiegato che porterà questi temi all’incontro informale con gli altri sette ministri europei dei Beni culturali, il 24 settembre a Torino”.
Sarà un’impresa complicata, visti i recenti disaccordi che stanno rallentando la nascita di un framework comune europeo sul copyright. Almeno, gli editori adesso incassano l’attenzione del ministro, quindi del rappresentate del Governo che è alla presidenza Ue in questo periodo.
““Abbiamo apprezzato l’attenzione e la competenza del Ministro – ha commentato il vice presidente FEP Mota -. La non facile situazione che l’editoria libraria sta vivendo in Europa richiede più che mai di non abbassare la guardia. Siamo ottimisti, anche dopo questo incontro, sulla gestione di questi fondamentali dossier in ambito UE”.
“Il confronto è stato molto proficuo- ha sottolineato il presidente degli editori italiani Polillo –. Ci conforta che l’Italia arrivi al semestre di presidenza con le idee chiare a sostegno della maggiore industria culturale europea”.
Secondo i dati FEP, il mercato dell’editoria europea si attesta sui 22,5miliardi di euro e impiega 130mila persone. La produzione è di circa 535mila titoli.